(08-08-2017) Coronaropatie, predisposizione genetica a calcemia più elevata aumenta il rischio
Secondo uno studio pubblicato su Jama, una predisposizione genetica a livelli di calcio più elevati nel sangue risulta associata a un aumento del rischio di coronaropatie e attacco cardiaco. «I valori di calcio nel sangue sono stati associati a malattie cardiovascolari in studi osservazionali e alcune prove derivanti da studi clinici randomizzati indicano che l'assunzione di integratori di calcio, che causano un aumento della calcemia, può far salire il rischio di eventi cardiovascolari in particolare dell'infarto miocardico. Da un altro punto di vista, però, il calcio ha un ruolo fondamentale in molti processi biologici del corpo come la coagulazione» spiega Susanna Larsson, del Karolinska Institutet di Stoccolma, autrice principale dello studio. Per esaminare l'associazione tra calcio nel sangue e rischio di coronaropatia e infarto i ricercatori hanno applicato un metodo di analisi che sfrutta le informazioni genetiche noto come randomizzazione mendeliana. Questa metodica consiste nell'uso di varianti genetiche che hanno una specifica influenza su possibili fattori di rischio per valutare le associazioni con esiti espliciti. L'analisi ha incluso 184.305 individui, tra cui 60.801 casi di coronaropatia (circa 70% di questi con infarto miocardico) e 123.504 controlli e sei varianti genetiche correlate ai livelli di calcio sierico, con dati al basale raccolti dal 1948 e popolazioni da tutto il mondo.
I ricercatori hanno scoperto che una predisposizione genetica a livelli di calcio più elevati era associata a un aumento del rischio di coronaropatia e attacco di cuore. «Ancora non abbiamo la possibilità di dire se il rischio di coronaropatia associato all'esposizione genetica a vita a livelli di calcio sierici più elevati possa essere tradotto in un rischio associato a integrazione di calcio a breve o medio termine» affermano gli autori. I ricercatori, inoltre, sottolineano alcune limitazioni dello studio, tra cui il fatto che l'affidabilità dei risultati di uno studio mendeliano di esposizione dipende da tre ipotesi chiave che potrebbero essere state violate dalla stratificazione della popolazione, dalla canalizzazione, dalla pleiotropia e dal linkage disequilibrium.
Jama 2017. doi: 10.1001 / jama.2017.8981
Fonte: doctornews33
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