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Le ricerche di Gerona 2005

(09-09-2017) Perdita di peso variabile all'inizio di programma dimagrante indica scarso successo a lungo termine




Nei programmi comportamentali per la perdita di peso, i partecipanti che presentano una maggiore variabilità ponderale durante le prime settimane hanno avuto peggiori risultati nella perdita di peso a lungo termine rispetto a quelli che hanno iniziato con una perdita costante, secondo uno studio pubblicato su Obesity. «Sembra che lo sviluppo di comportamenti stabili e ripetibili legati all'assunzione di cibo e alla perdita di peso precocemente in questo tipo di programmi sia davvero importante per mantenere i cambiamenti a lungo termine» afferma in un comunicato stampa Emily Feig, autrice dello studio insieme a Michael Lowe, della Drexel University di Philadelphia, Stati Uniti.
Lo studio ha incluso 183 partecipanti adulti con un indice di massa corporea di base compreso tra 27 e 45 kg/m2, tra i quali si è verificato che a una maggiore variabilità del peso durante le prime sei e 12 settimane corrispondeva minore perdita di peso a 12 mesi e 24 mesi, anche dopo aggiustamento per più covariate.
«La correlazione tra variabilità del peso precoce e cambiamento di peso futuro non indica necessariamente che quella variabilità di peso sia di per sé causa di un aumento ponderale» spiegano gli autori. Coloro che presentano una maggiore variabilità potrebbero essere le persone che utilizzano pratiche di dieta più rigide, con perdite di peso maggiori, che talvolta sono soggette a periodi di riacquisto di peso. In alternativa, i partecipanti con maggiore variabilità potrebbero avere un desiderio di mangiare più forte, che porterebbe a una maggiore assunzione di energia e renderebbe più difficile mantenere la perdita di peso. Alcune persone poi potrebbero scoraggiarsi perché non vedono subito i risultati per varie differenze fisiologiche, e quindi perdere la motivazione. Poiché i risultati erano simili quando la variabilità di peso è stata osservata a sei e a 12 settimane, i ricercatori suggeriscono che l'esame della variabilità di peso a sei settimane sia probabilmente sufficiente a prevedere il successo della perdita di peso. «La ricerca futura dovrebbe esaminare la riproducibilità di questi risultati. Se sarà ritenuta affidabile e utile, la variabilità del peso nei primi mesi di trattamento potrà essere un indicatore della necessità di interventi supplementari», concludono gli autori.
Obesity (Silver Spring). 2017. doi: 10.1002/oby.21925
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28845608

Fonte: doctornews33

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