(10-09-2017) Dieta: più grassi e meno carboidrati per ridurre rischio di mortalità ?
(Reuters Health) – Una dieta con il 35% di calorie derivanti dal consumo di grassi sarebbe legata a un minor rischio di mortalità rispetto a una dieta in cui circa il 60% delle calorie deriva invece dai carboidrati. A mettere in dubbio uno dei principi fondamentali su cui si basano i consigli dei nutrizionisti moderni, facendo “traballare†la piramide alimentare così come la conosciamo oggi, sono i risultati di un vasto studio pubblicato sul Lancet. A coordinare la ricerca, Mahshid Dehghan, della McMaster University di Hamilton, in Ontario (Canada).
I nuovi dati sono stati ricavati dallo studio Prospective Urban Rural Epidemiology (PURE) che ha coinvolto persone tra i 35 e i 70 anni di età , in 18 Paesi. In totale, sono state prese in considerazione 135.335 persone, che sono state seguite per circa sette anni, tra il 2003 al 2013. Nel periodo di studio, i ricercatori hanno registrato 5.796 morti e 4.784 eventi cardiovascolari nella popolazione considerata. Quando i ricercatori hanno analizzato i dati considerando il consumo di carboidrati, hanno scoperto che le persone che ne mangiavano di più avevano una probabilità del 28% più alta di morire per qualsiasi causa rispetto a coloro che ne consumavano di meno. Tenendo conto, invece, del consumo di grassi, Dehghan e colleghi hanno rilevato che coloro che ne consumavano di più avevano circa il 23% di probabilità in meno di morire rispetto a chi ne consumava meno, al di là del tipo di grasso consumato.
“Suggeriamo di essere più moderati rispetto al consiglio di consumare pochi grassi e più carboidratiâ€, ha dichiarato Dehghan, auspicando che le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità siano riviste sulla base di questi risultati. L’OMS consiglia di assumere non più del 30% delle calorie attraverso i grassi ed evitare quelli saturi, presenti soprattutto in prodotti di origine animale. Si tratta, però, di raccomandazioni basate su dati provenienti da Europa e Nord America. Ma secondo Dehghan e colleghi, le malattie cardiovascolari sono un’epidemia globale che pesa in gran parte, per l’80%, su Paesi a basso e medio reddito.Una seconda analisi dei dati, infine, si è soffermata sul numero di porzioni di frutta, verdura e legumi necessari ad avere benefici a lungo termine. Secondo Dehghan e colleghi basterebbero tre o quattro porzioni al giorno, con pochi vantaggi in più oltre questa soglia. “Non vogliamo però con questo dire alle persone che mangiano più porzioni di mangiarne menoâ€, ha sottolineato Victoria Miller, sempre della McMaster University.
Tuttavia, rimane da sottolineare che lo studio si è limitato a “osservare†gli eventi senza indagare e trovare di fatto un legame causale tra il consumo di carboidrati e grassi e le morti.
Fonte: Lancet
di Andrew Seaman
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