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Le ricerche di Gerona 2005

(19-09-2017) Trattare l’obesità dei genitori permette di ridurre il tasso di sovrappeso/obesità nei figli, anche senza un loro coinvolgimento dire



Boutelle KN, Rhee KE, Liang J, Braden A, Douglas J, Strong D, Rock CL, Wilfley DE, Epstein LH, Crow SJ.
JAMA Pediatr. 2017 May 30. doi: 10.1001/jamapediatrics.2017.0651. [Epub ahead of print]

L’efficacia di un programma di trattamento dell’obesità mirato sui genitori si estende ai figli sovrappeso/obesi, che perdono peso anche in assenza di terapia mirata. Questa la conclusione dello studio FRESH (Family, Responsibility, Education, Support and Health) condotta a San Diego (California) dove 150 ragazzini tra gli 8 e i 12 anni, sovrappeso o obesi, e i loro genitori ugualmente sovrappeso o obesi, sono stati assegnati in modo casuale a due diversi programmi semestrali di trattamento mirato: il primo prevedeva il coinvolgimento dell’intero gruppo familiare, il secondo escludeva i figli, concentrando gli sforzi soltanto sui genitori. Dopo il trattamento, genitori e figli sono stati seguiti per ulteriori 12 mesi, per un totale di 18 mesi tra terapia e monitoraggio.
I parametri misurati in tutti i partecipanti (genitori e figli) sono stati: altezza, peso e BMI (Body Mass Index), assunzione calorica quotidiana, attività fisica (durata e intensità). Nei figli è stata valutata la percezione del comportamento del padre e della madre durante il trattamento; ai genitori è stato invece chiesto su quali convinzioni basassero e quale comportamento tenessero rispetto all’offerta alimentare ai propri figli; i questionari sono stati completati con alcune domande sull’accettazione del tipo di programma seguito e sulla sua fattibilità.
Ecco i risultati: nell’arco dei 6 mesi previsti, entrambi i programmi hanno permesso di ottenere risultati favorevoli sia nei figli e sia nei genitori, in termini di perdita di peso, di riduzione dell’introito calorico, di impegno in attività fisica moderata-vigorosa. I risultati sono stati mantenuti nei figli anche nei mesi successivi; nel corso del follow-up i genitori avviati al programma che non comprendeva i figli hanno riguadagnato qualche chilo più rispetto agli altri. Infine, il programma diretto su tutta la famiglia è stato globalmente valutato come più accettabile e fattibile.
Gli Autori sottolineano vantaggi e limiti dei due approcci, che in questa ricerca hanno fornito risultati sovrapponibili nell’immediato. Se il programma coinvolge esclusivamente i genitori è sicuramente più semplice (e economico) da organizzare e da gestire. Se coinvolge tutta la famiglia, tuttavia comporta altri vantaggi: i figli imparano le tecniche di intervento con l’aiuto di personale specializzato e trovano, negli altri coetanei coinvolti, un gruppo di simili con cui condividere l’esperienza, mentre a casa hanno comunque il supporto genitoriale. Questa molteplicità di fonti sembra favorire la “tenuta” nel tempo dei risultati conseguiti, soprattutto per i più grandicelli che entrano nel turbolento periodo adolescenziale.
Ciò detto, la sostanziale buona riuscita di entrambi i programmi consente di optare per quello che il gruppo familiare ritiene più adatto alle proprie caratteristiche ed esigenze.


Fonte: nutritionfoundationofitaly

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