(27-10-2017) Inibitori della pompa protonica: uso spesso inappropriato
Gli inibitori della pompa protonica (Ppi) sono farmaci molto sfruttati in tutto il mondo, ma esiste una grande variabilità nell'adeguatezza del loro uso secondo una ricerca pubblicata online sul Journal of Clinical Pharmacy e Therapeutics. «La prescrizione di un inibitore della pompa protonica può spesso essere inappropriata ed esporre i pazienti a un rischio di effetti negativi, causando oltretutto spese di assistenza sanitaria inutili. Il nostro obiettivo era di determinare il grado di utilizzo dei Ppi in Australia dal 2002 e di rivedere gli studi internazionali che hanno indagato sulla prescrizione inappropriata degli stessi, inclusi quelli che hanno discusso gli interventi per affrontare questo problema» afferma l'autore principale dello studio Mark Naunton, della University of Canberra in Australia. I ricercatori hanno analizzato i dati dell'Australian Pharmaceutical Benefits Scheme e del Repatriation Pharmaceutical Benefits Scheme per determinare l'uso dei Ppi in Australia, e hanno condotto una revisione della letteratura per esaminare l'andamento dell'uso appropriato di questi farmaci. Gli autori hanno riscontrato che dal 2002 al 2010 si è verificato un aumento dell'uso dei Ppi in Australia, seguito da una graduale diminuzione; inoltre, era presente una grande variabilità nelle stime della portata dell'utilizzo inappropriato nella letteratura internazionale, che andavano dall'11 all'84%. Dal 2000 al 2016 si è verificato un piccolo cambiamento nell'uso adeguato del PPI secondo quanto riferito da 34 studi internazionali. Gli interventi presentati per affrontare un uso improprio sono stati principalmente la prescrizione centrata sul paziente, la presentazione di dettagli accademici a supporto di un uso corretto, programmi educativi e notifiche di sicurezza. «Campagne di educazione e di sensibilizzazione continue per professionisti sanitari e pazienti, inclusi promemoria per via elettronica al momento della prescrizione, sono strategie che possono ridurre l'uso dei Ppi negli individui che non hanno un'indicazione clinica basata sulle prove per il loro uso a lungo termine» concludono gli autori.
J Clin Pharm Ther. 2017. doi: 10.1111/jcpt.12613
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28895169
Fonte: doctornews33
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