Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(22-11-2017) Depressione, i maschi vegetariani sono a maggior rischio




I maschi vegetariani sono a rischio maggiore di depressione rispetto agli uomini che mangiano carne, secondo quanto suggeriscono i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders. «Le diete vegetariane sono state associate a una diminuzione del rischio di morte cardiovascolare, obesità e diabete, ma sono sorte molte domande sul fatto che i potenziali benefici si estendessero anche alla salute mentale o, al contrario, se la diminuita assunzione di sostanze nutritive che sono abbondanti in alimenti esclusi dall'alimentazione possa causare conseguenze negative per il benessere mentale» spiega Joseph Hibbeln, del National Institutes of Health, autore principale dello studio. I ricercatori hanno valutato più di 9.600 uomini che hanno completato la Edinburgh Postnatal Depression Scale (Epds), in cui un punteggio maggiore di 10 indica un'alta probabilità di depressione lieve o moderata. I risultati hanno mostrato che, per il gruppo vegetariano/vegano, il punteggio medio era di 5,26, rispetto a 4,18 per il gruppo non vegetariano.

Inoltre, il 12,3% del gruppo vegetariano/vegano rispetto al 7,4% del gruppo non vegetariano aveva un punteggio maggiore di 10, e il 6,8% rispetto al 3,9% ha ottenuto un punteggio maggiore di 12, a significare la probabilità di una depressione grave. Vi era anche una tendenza all'associazione tra sintomi depressivi e la durata del vegetarianismo, seppur non significativa. «Per quanto ne sappiamo, questo è il primo grande studio epidemiologico a mostrare una relazione tra il vegetarianesimo e sintomi depressivi significativi tra gli uomini adulti» scrivono i ricercatori che poi aggiungono: «Carenze nutrizionali, per esempio di cobalamina o ferro, sono una possibile spiegazione per questi risultati, ma soprattutto, poiché la carne rossa è ricca di vitamina B12, pensiamo che in particolare quel nutriente possa avere un ruolo». Già precedenti ricerche hanno dimostrato che bassi livelli di vitamina B12 e di folati sono associati ad un aumento del rischio per la depressione, e una meta-analisi ha suggerito che la supplementazione di vitamina B12 possa prevenire i sintomi depressivi in popolazioni particolari. Tuttavia, come concludono i ricercatori, saranno necessari studi clinici meglio disegnati per approfondire queste tematiche.

Fonte: Journal of Affective Disorders 2017. Doi: 10.1016/j.jad.2017.07.051
http://www.jad-journal.com/article/S0165-0327(16)32391-6/fulltext

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili