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Le ricerche di Gerona 2005

(28-02-2018) Alzheimer, da studio italiano possibile metodo per contrastare perdita di memoria





La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva ad alta frequenza (rTms) potrebbe essere un metodo utile per contrastare la perdita di memoria nei pazienti con malattia di Alzheimer, secondo un nuovo studio italiano pubblicato su NeuroImage. «La perdita di memoria è uno dei primi sintomi della malattia di Alzheimer, e non sono disponibili terapie efficaci per arrestarla. Si è recentemente evidenziato che il precuneo è un'area chiave per la compromissione della memoria osservata all'inizio della malattia di Alzheimer, probabilmente a causa di meccanismi di disconnessione all'interno di reti su larga scala come il default mode network (DMN)» diceGiacomo Koch, della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, che ha guidato il gruppo di studio. I ricercatori hanno proprio valutato gli effetti della rTMS applicata al precuneo sulla cognizione in 14 pazienti con malattia di Alzheimer iniziale, misurando quest'ultimo parametro tramite il punteggio Alzheimer Disease Cooperative Study Preclinical Alzheimer Cognitive Composite.

La rTMS del precuneo ha indotto un miglioramento selettivo nella memoria episodica, ma non in altri domini cognitivi. L'analisi del segnale TMS combinato con elettroencefalografia (TMS-EEG) ha rivelato un aumento dell'attività neurale nel precuneo dei pazienti, un miglioramento delle oscillazioni del cervello nella banda beta e una modifica delle connessioni funzionali tra il precuneo e le aree frontali mediali all'interno della DMN. «I risultati mostrano quindi che la rTMS del precuneo è un trattamento non invasivo promettente per la disfunzione della memoria in pazienti nelle prime fasi della malattia di Alzheimer. Questo miglioramento clinico è accompagnato dalla modulazione della connettività cerebrale, coerentemente con il modello fisiopatologico della disconnessione cerebrale nella malattia di Alzheimer» concludono gli autori. Il gruppo di lavoro, parallelamente allo studio sugli effetti neuroriabilitativi della rTMS, sta portando avanti una ricerca sull'utilizzo della rTms come biomarcatore dell'Alzheimer.

NeuroImage 2017. Doi: 10.1016/j.neuroimage.2017.12.048
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29277405

Fonte: doctornews33

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