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Le ricerche di Gerona 2005

(09-03-2018) Epilessia: interventi per ridurre lo stress possono essere di supporto ai farmaci





Secondo uno studio pubblicato online su Neurology, le tecniche di gestione dello stress possono aiutare le persone con epilessia a ridurre la frequenza degli episodi convulsivi. «Nonostante tutti i progressi che abbiamo fatto con i nuovi farmaci per l'epilessia, almeno un terzo delle persone continua ad avere crisi epilettiche, quindi si rendono necessarie nuove opzioni di trattamento. Poiché lo stress è il più comune fattore scatenante delle crisi tra quelli riportato dai pazienti, la ricerca in questo senso potrebbe essere preziosa» diceSheryl Hautdel Montefiore Medical Center e dell'Albert Einstein College of Medicine nel Bronx, New York, prima autrice dello studio.

I ricercatori hanno valutato 66 pazienti che pur assumendo farmaci per le convulsioni avevano presentato almeno quattro crisi in un periodo di due mesi prima dell'inizio dello studio. Durante il trattamento di tre mesi tutti i partecipanti sono stati seguiti da uno psicologo per apprendere una tecnica comportamentale che dovevano poi mettere in pratica due volte al giorno, o una in più se in una giornata si presentavano segni di un probabile attacco epilettico. I partecipanti hanno compilato diari elettronici quotidiani su crisi, livello di stress e altri fattori come il sonno e l'umore. Metà dei partecipanti ha imparato una tecnica di rilassamento muscolare progressivo, un metodo di riduzione dello stress in cui ogni gruppo muscolare viene teso e rilassato, insieme a tecniche di respirazione. Gli altri partecipanti, che fungevano da gruppo di controllo, hanno imparato una tecnica chiamata attenzione focalizzata, con movimenti simili a quelli dell'altro gruppo, ma senza il rilassamento muscolare, oltre a compiti focalizzati sull'attenzione. Prima dello studio, i ricercatori avevano ipotizzato che le persone che eseguivano esercizi di rilassamento muscolare avrebbero mostrato più benefici rispetto alle persone che eseguivano esercizi di attenzione focalizzata, ma hanno scoperto che entrambi i gruppi mostravano un beneficio di pari entità (29% in meno di attacchi durante lo studio rispetto a prima per il gruppo di intervento, e 25% in meno nel gruppo di controllo). Gli autori sottolineano che saranno necessarie ulteriori ricerche con un numero maggiore di persone e altre tecniche di riduzione dello stress per approfondire la validità dell'intervento.

Neurology 2018. doi:10.1212/WNL.0000000000005109http://n.neurology.org/content/early/2018/02/14/WNL.0000000000005109

Fonte: doctornews33

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