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Le ricerche di Gerona 2005

(02-06-2018) Fibrillazione atriale, anche se risolta rischio aumentato di ictus o Tia






I pazienti con fibrillazione atriale (FA) definita come risolta sono comunque a rischio per ictus o attacco ischemico transitorio (TIA), secondo uno studio retrospettivo pubblicato sul British Medical Journal. Come ricordano gli autori, la fibrillazione atriale può essere ritenuta risolta una volta ripristinato il ritmo normale, ma è possibile che si presenti una recidiva in seguito, dopo la risoluzione spontanea o la cardioversione. Inoltre, i tassi di successo a lungo termine dell'ablazione potrebbero anche essere molto bassi, vicini al 20%. «I pazienti nei quali la fibrillazione atriale è considerata risolta potrebbero in realtà essere affetti da sottotipi parossistici o persistenti che potrebbero ripresentarsi. Questi soggetti sono potenzialmente ad aumentato rischio di ictus e potrebbero beneficiare dal proseguimento della profilassi anticoagulante» affermaNicola Adderley, dell'Institute of Applied Health Research alla University of Birmingham (Regno Unito), primo nome dello studio. I ricercatori hanno confrontato 11.000 pazienti con FA considerata come risolta con 15.000 pazienti con FA non risolta e con 22.000 pazienti senza storia della malattia.

Ebbene, durante un follow-up mediano di circa tre anni, il tasso di ictus o TIA tra i pazienti con FA risolta era più alto del 59% rispetto a quello delle persone senza FA (12,1 rispetto a 7,4 per 1.000 anni-persona). Il tasso era però inferiore a quello degli individui con FA non risolta, che si attestava a 16,7 per 1.000 anni-persona. Per quanto riguarda la mortalità, i tassi seguivano lo stesso schema. Solo il 17% dei pazienti stava assumendo un farmaco anticoagulante quando ha ricevuto diagnosi di FA risolta. «Questi pazienti potrebbero trarre beneficio da una profilassi continua con anticoagulante, ma il tasso di trattamento in tale popolazione è estremamente basso. Raccomandiamo un aggiornamento delle linee guida nazionali e internazionali per sostenere un utilizzo continuo del trattamento con anticoagulanti in pazienti con fibrillazione atriale risolta» concludono gli autori.

BMJ. 2018. doi: 10.1136/bmj.k1717
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29743285

Fonte: doctornews33

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