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Le ricerche di Gerona 2005

(03-06-2018) Esercizio fisico nei pazienti con cancro, position statement conferma la sua importanza






L'esercizio fisico dovrebbe far parte dello standard di cura nel trattamento di tutti i pazienti con cancro, secondo un nuovo position statement della Clinical Oncology Society of Australia (COSA), pubblicata sul Medical Journal of Australia e sul sito web COSA.

«L'esercizio fisico deve essere considerato a tutti gli effetti come una terapia aggiuntiva, che aiuta a contrastare gli effetti avversi del cancro e dei suoi trattamenti» afferma l'autrice principalePrue Cormie, del Peter MacCallum Cancer Center presso il Royal Melbourne Hospital. La guida suggerisce che gli oncologi e altri professionisti coinvolti nella cura del cancro parlino dell'aggiunta dell'esercizio fisico alla terapia con i pazienti, la prescrivano di routine e indirizzino i pazienti a personale specializzato per questo tipo di movimento.

Ma gli autori non si fermano qui, infatti nelle raccomandazioni vengono ben dettagliate le attività che dovrebbero essere svolte.

Secondo le indicazioni sarebbe necessario fare ogni settimana almeno 150 minuti di esercizio aerobico di intensità moderata o 75 minuti di intensità vigorosa (camminare, fare jogging, andare in bicicletta, nuotare), e da due a tre sessioni di allenamento di resistenza, come il sollevamento pesi, che implichino movimenti di intensità da moderata a vigorosa mirati ai principali gruppi muscolari. L'esercizio fisico dovrà ovviamente essere adattato alle capacità dell'individuo, agli effetti avversi correlati al trattamento, al decorso previsto della malattia, e allo stato di salute corrente.

«L'idea che dobbiamo proteggere il paziente, avvolgerlo nella bambagia, è antiquata e non è supportata dalla ricerca. Siamo a un punto in cui il livello delle prove è davvero indiscutibile, e pare che evitare l'esercizio sia addirittura dannoso» spiegano gli autori.

La nuova guida australiana commenta che le prove più forti a favore dell'uso dell'esercizio stanno nel miglioramento della funzione fisica (della capacità aerobica, della forza muscolare e dell'abilità funzionale), nell'attenuazione dell'affaticamento correlato al cancro, nel sollievo dal disagio psicologico e nel miglioramento della qualità della vita. Secondo i ricercatori, prove emergenti indicano che l'esercizio regolare prima, durante e dopo il trattamento del cancro diminuisce la gravità di altri effetti avversi, oltre a fatica e angoscia, ed è associato a un rischio ridotto di sviluppo di nuovi tumori. Inoltre, la ricerca epidemiologica suggerisce che l'attività fisica protegga contro le recidive, e diminuisca la mortalità specifica per il cancro e la mortalità per tutte le cause. Gli autori sottolineano che questa ricerca ha riguardato per lo più persone con tumori della mammella, del colon-retto e della prostata.

Nonostante l'Australia sia stato il primo paese a prendere una presa di posizione così forte, gli altri non stanno certo a guardare. «Sia l'Australia che il Regno Unito prescrivono l'esercizio fisico come parte della cura del cancro standard perché vi sono prove molto forti sul fatto che l'esercizio fisico possa aiutare a gestire le tossicità e gli effetti avversi della terapia oncologica, sia che si tratti di stanchezza o di depressione o di molti altri problemi. Negli Stati Uniti esistono guide mirate soprattutto ai pazienti per spiegare l'importanza dell'esercizio fisico, ma stiamo lavorando per una dichiarazione come questa anche qui» spiega alla stampaCatherine Alfano, della American Cancer Society (ACS) ad Atlanta, in Georgia.

Med J Aust. 2018. Doi:10.5694/mja18.00199
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29719196

Fonte: doctornews33

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