(22-06-2018) A lungo termine dieta ipolipidica non fa perdere più peso di quella ad alto contenuto di grassi
Le diete ipolipidiche non portano a una maggiore perdita di peso a lungo termine rispetto a quelle isocaloriche ad alto contenuto di grassi, secondo una metanalisi pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology che ha coinvolto quasi settantamila adulti. «Dai nostri dati non emerge alcun motivo per raccomandare una dieta ipolipidica» affermaDeirdre Tobiasdel Brigham and Women Hospital e Harvard Medical School di Boston, prima firmataria dell'articolo. E prosegue: «Il pensiero che sta dietro gli attuali consigli dietetici che mirano a ridurre l'apporto di grassi, che tra l'altro contengono più del doppio delle calorie per grammo di carboidrati e proteine, è semplicemente che riducendone l'assunzione il peso dovrebbe calare. Ma la nostra robusta evidenza suggerisce chiaramente che non è così». Per arrivare a queste conclusioni, gli autori hanno svolto una revisione sistematica con metanalisi degli studi randomizzati di confronto tra l'efficacia delle diete ipolipidiche e altri regimi alimentari o nessuna dieta in termini di calo ponderale a lungo termine (almeno 1 anno) negli adulti di entrambi i generi. La revisione della letteratura si è conclusa con la selezione di 53 studi che hanno coinvolto 68.128 persone, e dalla successiva metanalisi non è emersa alcuna differenza nel calo ponderale tra alimentazioni ipolipidiche o ad alto contenuto di grassi: le prime hanno portato a una maggiore riduzione dei chili di troppo solo rispetto a nessuna dieta, mentre il decremento ponderale a lungo termine è stato minore rispetto a quello ottenuto con un'alimentazione a basso contenuto di carboidrati, anche se con differenze minime, ossia circa un chilo e mezzo. Prosegue Tobias: «I dati scientifici non supportano le diete povere di grassi come strategia ottimale per perdere peso a lungo termine. Per affrontare in modo efficace l'epidemia di obesità servono invece ulteriori ricerche per identificare il modo migliore per calare di peso nel tempo e mantenere la perdita, compresa la necessità di guardare oltre le differenze nella composizione di macronutrienti e nella percentuale di calorie che provengono da grassi, carboidrati e proteine» concludono gli autori, sottolineando tuttavia che l'aderenza a lungo termine modificando lo stile di vita termine è fondamentale per il successo di qualsiasi intervento dietetico mirato a perdere peso.
E in un editoriale di accompagnamentoKevin Halldel National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases di Bethesda in Maryland, si domanda: quale dieta è meglio per perdere peso? La questione è stata per decenni oggetto di dibattito, e una risposta corretta è sempre più importante per combattere l'epidemia mondiale di obesità . «Le raccomandazioni mirate all'uso di diete ipolipidiche non sono la risposta, specie se i grassi alimentari vengono sostituiti da zuccheri raffinati» osserva l'editorialista, aggiungendo che anche le diete low-carb non sono migliori, data la minuscola differenza osservata in termini di calo ponderale. «Forse la strada giusta è quella che suggeriscono gli autori della metanalisi: migliorare l'aderenza a lungo termine, indipendentemente dal tipo di dieta» conclude Hall.
The Lancet Diabetes & Endocrinology 2015. doi: 10.1016/S2213-8587(15)00367-8http://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(15)00367-8/abstract
The Lancet Diabetes & Endocrinology 2015. doi: 10.1016/S2213-8587(15)00413-1http://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(15)00413-1/abstract
Fonte: doctornews33
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