(07-08-2018) Diabete 2, dieta ipocalorica intermittente e continua si equivalgono per controllo glicemico
Una dieta con restrizione calorica per soli due giorni alla settimana è risultata paragonabile a una dieta con restrizione calorica quotidiana per quanto riguarda il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2, secondo i risultati di uno studio di non inferiorità pubblicato su JAMA Network Open. «Le diete dimagranti convenzionali con restrizione calorica giornaliera sono difficili da mantenere nel tempo, e sembra che le diete a restrizione calorica intermittente possano essere efficaci per la perdita di peso. Per questo abbiamo voluto esaminare gli effetti a lungo termine di una dieta a restrizione calorica intermittente di due giorni confrontandola con un regime di restrizione calorica continua per 12 mesi per i pazienti con diabete di tipo 2» afferma l'autore principalePeter Clifton, della University of South Australia di Adelaide. Nello studio, 137 pazienti con diabete di tipo 2 sono stati randomizzati tra aprile 2015 e settembre 2017 in due gruppi: 1) restrizione calorica intermittente (500-600 calorie al giorno) in due giorni non consecutivi con dieta abituale negli altri cinque giorni della settimana, 2) un regime di restrizione calorica giornaliera (1.200-1.500 calorie al giorno) per 12 mesi.
L'esito primario è stato la modifica dell'emoglobina glicata. Ebbene, le analisi intention-to treat hanno mostrato riduzioni simili del livello medio di HbA1c nei due gruppi di restrizione energetica (-0,5% rispetto a -0,3%), con una differenza che ha soddisfatto i criteri di equivalenza. Non hanno invece raggiunto tali criteri la differenza delle variazioni di peso tra i due gruppi, e delle variazioni di massa grassa o massa magra. Non sono state osservate inoltre differenze significative tra i gruppi nel livelli di glucosio a digiuno, valori di lipidi o punteggio di effetto dei farmaci a 12 mesi. Gli eventi ipoglicemici o iperglicemici nelle prime due settimane di trattamento sono risultati simili tra i gruppi di restrizione energetica continua e intermittente. Gli autori sottolineano che la popolazione dello studio aveva un diabete di tipo 2 ben controllato, e che aggiustamenti della terapia in persone con diabete meno stabile potrebbero complicare l'interpretazione dei cambiamenti nei livelli di emoglobina glicata.
JAMA Network Open 2018. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2018.0756https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2688344
Fonte: doctornews33
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