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Gerona 2005

Buonasera,
avrei piacere di avere un parere a proposito degli shirataki di Konjak dato che alcuni miei conoscenti ne esaltano le proprietà.
Grazie per l'attenzione.
Valentina Gattini


Gli shirataki , gentile Valentina , non sono altro che spaghetti ottenuti con la farina di un vegetale , il Konjac, simile alla barbabietola e prodotti in Giappone .
Gli shirataki portano poche calorie perchè non hanno un contenuto nutrizionale: l'unico apporto significativo è dato dalle fibre, seguito da acqua e correttori di acidità.
Vengono distribuiti da un marchio, leader nel settore dei sostitutivi del pasto e degli integratori con
l' idea di farli consumare in alternativa alla pasta di semola, rispetto alla quale offrono un apporto calorico decisamente inferiore: 16 calorie per 150 grammi contro le 282 di 80 grammi di pasta. Naturalmente occorre aggiungere il condimento per renderli gradevoli al gusto.
Conclusione : nessuna proprietà esaltante se non quella del prezzo : il prodotto sgocciolato ha un prezzo di 30,60 euro /Kg pari a 4,59 euro per singola porzione cosi come proposta dall' azienda di distribuzione che non ho citato volontariamente.
La saluto cordialmente
Dr. Giovanni Parisi




Buon giorno,
Sono uno sportivo da sempre ed ho avuto contatti con la Zona già nel 2000 quando ho deciso di intraprendere questo bellissimo percorso con ottimi risultati.
Dopo l'arrivo della prole (due gemelle di 8 e un bimbo di 6 anni) le
cose sono un poco cambiate ma ora è tornato il tempo di ricominciare stabilmente il percorso coinvolgendo tutta la famiglia. I miei dubbi sono:
- l'approccio con i bambini è diverso?
- i parametri da seguire sono esattamente gli stessi oppure si deve
cambiare qualcosa?
- la suddivisione dei blocchi è la stessa?
- ogni altro chiarimento in merito alla zona per bambini.

Grazie dell'attenzione.

Confidando in una cortese risposta saluto distintamente.

R.A.



Egr. Sig. R., l' approccio che bisogna tenere con i bambini riguardo i principi della Zona sono gli stessi ma certamente vanno guidati gradualmente in modo naturale e senza fretta non pensando al numero di blocchi ma semmai al bilanciamento dei cibi come la zona insegna.
Se i bambini trovano a casa prodotti quali verdura , frutta, frutta secca e olio extravergine di oliva si avvieranno da soli verso questo stile di vita.
Ma se poi vogliamo ancor più migliorare la loro crescita non si può non tener conto anche dei principi della PaleoZona , tenendoli ciò lontani da latte e latticini evitando così i problemi più diffusi per i bambini di oggi quali eczema,asma e allergie (preferire semmai formaggi a latte crudo quali per es. il parmiggiano o il grana padano che possono andar bene come spuntini; tenerli lontani il piu possibile da cereali (soprattutto quelli contenenti glutine e preferire il riso) e dai legumi, permettendo così loro di assorbire la maggior parte delle vitamine e dei minerali in quanto non saranno presenti gli antinutrienti presenti sia nei cereali ,soprattutto integrali, sia nei legumi. Inoltre insegnare loro a distinguere i grassi buoni da quelli più cattivi in assoluto quali i grassi idrogenati spiegando che quando troveranno la scritta grassi idrogenati parzialm. Idrogenati oli vegetali margarine dovranno evitarli il più possibile . Per concludere visto che si parla di bambini, attenzione alle gelaterie (che chiaramente sono un'attrazione comprensibile sia per i bambini e non solo); la maggior parte di esse (diciamo il 90% e forse più) utilizza semilavorati per preparare gelati belli, stabili e colorati e con presenza dei grassi idrogenati. Consiglio quindi dolci e gelati fatti in casa e con prodotti genuini utilizzando grassi salutari quali l' olio extravergine di oliva , il burro di cacao e il burro e/o strutto se di ottima qualità. Proponendoli magari la domenica come d' altra parte si faceva 40-50 anni fa. Semmai un pezzettino (20 gr) di cioccolato fondente (al 70% e più) anche ogni giorno potrebbe essere una buona alternativa alle merendine .

Auguri e buona Zona

Dr. Giovanni Parisi


Mi chiamo Adriana Lusetti sono una farmacista e lavoro in provincia di Reggio Emilia.
Ho un bambino di 4 anni al quale vorrei evitare di somministrare del latte vaccino.
Mi dareste qualche consiglio sulla tipologia di latte da poter utilizzare?


Gentile Dott.ssa Lusetti, le rispondo con una premessa e ciò questa : perchè dovrebbe nutrire il suo bambino con una particolare tipologia di latte?
Il mio consiglio è di evitare qualsiasi tipo di latte, per una serie infinita di problematiche consequenziali al suo utilizzo. Mi limito a farle notare che noi uomini siamo gli unici mammiferi che terminato lo svezzamento continuiamo a nutrire i bambini ( per fortuna non tutti) con il latte o meglio come ama definire il Dr.A. Romano, con la secrezione della ghiandola mammaria di un' altra specie. Infatti se parliamo per es. del latte di mucca esso contiene la caseina ( beta-caseina) che rappresenta l' 80% delle proteine. Nel latte umano è presente l' alfa-caseina e inoltre non è presente la betalattoglobulina contenuta nel latte di mucca. Inoltre la caseina denaturata dalla pastorizzazione anzichè fornire aminoacidi singoli fornisce frammenti di peptidi (7-8 aminoacidi) denominati peptidi oppioidi o caseomorfine che oltre a infiammare l'intestino e renderlo piu permeabile (i bambini in questo sono più esposti avendo già di base una maggiore permeabilità), possono entrare in circolo interferendo con i recettori oppiodi , particolarmente numerosi nel cervello , nel tratto digestivo con conseguenze negative che riguardano memoria e apprendimento, sonno,comportamento, sistema immunitario oltre a stipsi e difficoltà di transito intestinale. Il latte è in testa alla classifica degli alimenti che scatenano più allergie, può dare acne e dermatite. Se le venisse poi il dubbio che forse potrebbe andar bene il latte crudo ( pensando di eliminare le problematiche della pastorizzazione) e credendo magari che il latte ci possa fornire più calcio, sappia che l' assimilazione del Calcio è inferiore rispetto a quella che potrebbe ottenere dalle verdure a foglia verde.
DR. Giovanni Parisi

Spero di esserle stato utile e le consiglio per approfondimenti i seguenti testi:
La PaleoZona di A. Romano Fabbri Ed.
Mal di latte di L. Acerra Macroedizioni

Mi chiamo Riccardo Chiriatti e svolgo l'attività di farmacista in provincia di Reggio Emilia.
Da un po' di tempo sento parlare negativamente della soia come alimento ad uso umano, ma non è ancora chiaro se la problematica è relativa alle proteine in quanto tali o alla presenza di fitoestrogeni.

Egr Dott. Chiriatti,
la problematica riguarda in generale i legumi e di conseguenza nello specifico anche la soia che sotto forma di proteine, olio , latte è diventata fonte pressochè ubiquitaria in moltissimi prodotti alimentari.
Le proteine sono di scarso valore biologico sia per il loro basso apporto proteico (il contenuto risulta essere un terzo delle proteine di un uovo), sia per la mancanza di due aminoacidi essenziali come la metionina e cisteina ; scarsa assorbibilità dei minerali quali ferro, zinco, calcio e magnesio per la presenza dei fitati (antinutrienti che non vengono neanche tanto intaccati dalla cottura e di cui i fagioli di soia hanno il primato per il più alto contenuto); scarsa digeribilità delle proteine per la presenza di antitripsina che inibisce la tripsina, un enzima necessario a digerire le proteine e di emoagglutinina, quest' ultima responsabile anche dell' aggregazione dei globuli rossi.
La soia contiene fitoestrogeni o estrogeni vegetali che imitano così bene gli estrogeni a livello molecolare, tanto da interferire con i delicati sistemi ormonali che mantengono sani e fertili gli individui (quindi sia maschi che femmine!) ; può provocare mal funzionamento tiroideo (ipotiroidismo e gozzo) e insorgenza di tumori; fa male al cervello.
Le proteine isolate della soia stimolano l' ormone della crescita IGF-1 che accelera la proliferazione delle cellule , comprese quelle cancerose.
Non le elenco i sintomi così come tutte le patologie correlate perchè l' elenco sarebbe lungo, ma che lei può certamente approfondire grazie alla lettura di due bellissimi libri sotto riportati.
Per concludere le dico che, anche quando volessimo evitare la soia, rischiamo di ritrovarcela in molti piatti pronti e cibi confezionati sotto forma di Lecitina che è un ottimo stabilizzante degli ingredienti o sotto forma di olio (maionese, salse, dolci ecc. ecc.) che è causa di un aumentato rapporto Omega 6 / Omega 3, caratterizzante la dieta moderna ma che ahimè può condurre a diverse patologie, anche gravi.
Dr. Giovanni Parisi
Bibliografia: La PaleoZona ' A. Romano ' Fabbri Editore 2013
The Whole Soy Story - Kayla T. Daniel - New Trends Publishing 2007

Vorrei porvi un quesito, leggendo il libro vivere in zona (Aronne e Memo Romano), ho esaminato le tabelle nutrizionali, verificando alcuni blocchi con quanto riportato nel sito inran.

Secondo voi è corretto non considerare i valori di proteine contenute ad esempo nel cavolfiore o in altri blocchetti di carboidrati ( anche se i valori proteine-carboiderati si avvicinano) ?

Non considerando i valori delle proteine contenute nella verdura e nella frutta, non si rischia di assumere un quantitativo eccessivo di proteine ?

Sto provando a seguire questo tipo di alimentazione, ma mi sorge questo dubbio, considero le porzione riportate sul libro ho calcolo (ad esempio con eicos o con i dati nutrizionali riportati nelle confezioni degli alimenti) le giuste quantità?

Spero di trovare in Voi una riposta valida.

Grazie

Zaninello Luca



Risposta

Nelle tabelle contenute in appendice al libro vengono riportati i miniblocchi di alimenti suddivisi per proteine, carboidrati e grassi.
Le voci corrispondenti alla migliore scelta in genere si possono considerare come miniblocchi prevalentemente di proteine o di carboidrati o di grassi.

Per quanto riguarda il contenuto proteico dei legumi e di alcuni cereali va detto che prevale sicuramente la quantità di carboidrati su quella proteica, tanto che l'unico apporto vicariante le proteine animali resta quello della soia.
Se il professionista che la segue ha calcolato opportunamente i blocchi necessari alla sua giornata-tipo, ritengo infondato il rischio di esagerata assunzione proteica con le quote contenute nei carboidrati utilizzati per pasti e spuntini.

Dr. Andrea Palma




Spett redazione
anni fa qui a Brescia feci il corso sulla alimentazione a Zona con il Dr. Romano, da allora (non sempre bene) ho seguito lo stile con ottimi risultati, assumo regolarmente gli omega-3 per cui mi ha attirato l'articolo che vi allego.
Che ne pensate?
Dr. Marco Pialorsi


Risposta


Non entrando nel merito dell' articolo della Dott.ssa Chiechi, le do il mio parere riguardo l' olio di canapa. Come lei avrà avuto modo di apprendere, se ha seguito il corso con il Dr. Romano , un'eccessiva assunzione di ac. grassi poliinsaturi della serie omega-6 interferisce con la formazione degli omega-3 e viceversa.
Di per sè quindi, gli omega-6 ( e quindi anche quelli contenuti nell' olio di canapa) non sono dannosi per la salute umana ma, pur esercitando numerose funzioni essenziali, possono diventarlo quando vengono consumati in eccesso rispetto agli omega-3. E' abbastanza risaputo (questo stranamente non è evidenziato nell' articolo della collega) che il rapporto omega-3/omega-6 nei Paesi Occidentali e l' Italia ne fa parte), attualmente si colloca intorno a 1:10 (Italia 1:13) ; nella dieta dei nostri antichi predecessori era di 1:1. Questo rapporto dovrebbe essere ricondotto, secondo le vedute più moderne, tra 1:2 e 1:4.
Anche se l' olio di canapa rispetta questo rapporto ottimale rimane pur sempre un' olio di semi che non concorre a ridurre la quota degli omega 6 e aumentare quella degli omega 3 a meno che una persona introduca solo olio di canapa come fonte privilegiata 24 ore su 24 e per 365 giorni all' anno. La nostra raccomandazione rimane sempre quella di ridurre drasticamente il consumo di grassi omega 6 (gia' presenti abbondantemente in cereali, carni bianche e rosse, uova e pesce d' allevamento) e di aumentare l' introito di omega 3 al fine di ridurre la l' assunzione oltre che la sintesi di acido arachidonico , un' omega 6 che se in eccesso porta alla formazione di eicosanoidi cattivi aprendo la strada a molte malattie acute e croniche.
Ecco perchè consigliamo come fonte privilegiata per condire i nostri cibi l' olio extravergine di oliva , un grasso monoinsaturo che è il cardine della dieta mediterranea ( per approfondire legga le 2 monografie sui grassi e sulla dieta mediterranea presenti sul nostro sito)

La saluto cordialmente e grazie per la domanda
Dr. Giovanni Parisi

Sono una donna di 45 anni e da circa un anno ho ripreso , anche se non di continuo, a seguire la Zona e integro con Omega3 RX, 4 compresse al dì.
Sempre da circa un anno sono in premenopausa: devo aumentare la dose di Omega3 o sarebbe meglio assumere la pillola anticoncezionale?
Al momento vivo in Liguria e vorrei riprendere l'attività fisica, tennis o
nuoto, potreste consigliarmi un contatto il più vicino a Chiavari per
sottopormi al test della Composizione Corporea?

Grazie per la Vostra disponibilità e complimenti per il Vostro lavoro.
Domenica Sturiale



Risposta:

Purtroppo non saprei indicarle un contatto per il test della composizione
corporea nei pressi di Chiavari.
per quanto riguarda la premenopausa le consiglierei di consultare il suo
ginecologo al fine di inquadrare correttamente la sua situazione ormonale, valutare le eventuali terapie da intraprendere e gli effetti collaterali che eventualmente potrebbero comparire.
In qualsiasi evenienza una corretta alimentazione ed un'integrazione di omega 3 come quella che sta attuando sicuramente la aiutano a controllare il peso corporeo e lo stato di benessere in generale.
non mi sento assolutamente di consigliare una scelta in merito alla dose di omega 3 da aumentare o peggio ancora di avallare una terapia anticoncezionale senza neppure averla visitata.
l'attività fisica sicuramente le gioverà e credo che in più di un centro
qualificato lei possa trovare personale in grado di allenarla al meglio sempre con l'obiettivo del perseguimento di un benessere correlato alla sua persona.

Cordilai saluti

Dr. Andrea Palma

Sono stata in zona per circa 6 mesi con risutati ma poi non sono piu riuscita cosa ne pensate della componente emotiva come comportarsi.

Elena


Risposta

Non possiamo certo motivarla per via mail, tuttavia se lei stessa ha notato benefici con soli 6 mesi di alimentazione in Zona, perchè non continuare?

Dr. Andrea Palma



Salve mi chiamo Roberto D'Alessandri ed ho conosciuto la zona
acquistando il primo libro del Dr. Sears "Come raggiungere la Zona".
Sono stato poi "iniziato" dal mitico Simone Masci. Ora sono anni che alterno la zona a scorribande alimentari.
Questo mi ha fatto capire quanto sia importante rimanere sempre in Zona.
Sono anche appassionato di varie tipi di spezie quali zenzero, curcuma cumino ed altro. Volevo sapere la loro incidenza nella Zona.
Li uso quotidianamente per insaporire ogni tipo di cibo.
Saluti cari e complimenti per il sito.


Risposta:

L'uso di determinate spezie comporta un arricchimento di sostanze molto importanti per l'organismo.
Sempre più ricerche scoprono il ruolo dei polifenoli, dei policosanoli, dei licopeni e tantissime altre sostanze contenute in alcune spezie di uso sempre più comune. Bene quindi l'impiego di spezie in aggiunta ai cibi che con la Zona è possibile preparare e con queste insaporire.
Il loro apporto non necessita di calcoli in aggiunta ai blocchi del pasto in quanto l'apporto calorico è trascurabile.

Dr. Andrea Palma

Salve,
ho letto un libro del dott. Sears e mi piacerebbe sapere di più su quali benefici ha la dieta a zona sul tumore al cervello dato che una mia amica ne soffre e vorrei aiutarla in qualcun modo.
Spero in una vostra risposta.

Risposta:

Premesso che non sono uno specialista oncologo, riporto alcuni concetti che possono essere utili.
Nelle neoplasie in genere vi è un forte squilibrio di eicosanoidi.
Chi segue la Zona ha dimestichezza con questi superormoni che l'organismo produce. In condizioni alimentari non corrette questo squilibrio porta ad un superproduzione di eicosanoidi "cattivi" pro infiammatori con azioni molto potenti.
Nei tumori in genere le PGE2, il TNF e altri fattori che stimolano la
crescita vascolare sono presenti in grandi quantità. Con la Zona, quindi
applicando una restrizione calorica ( con conseguente riduzione del livello di insulina circolante ), ed equilibrando la produzione di eicosanoidi assumendo olio di pesce ricco in EPA e DHA forniamo all'organismo una possibilità in più per essere meno infiammato, ed in particolare si riducono fattori di crescita importanti per le neoplasie.

Dr. Andrea Palma


Ho letto la Vs. monografia sui dolcificanti e desidero conoscere il Vs. parere sull'uso del ciclamato di sodio in alternativa a modiche quantità di fruttosio.
Vi ringrazio sin d'ora per la cortese attenzione e cordialmente saluto.
Chiara




Risposta:

In USA la FDA ha inibito l'uso del ciclamato dal 1987.
Pare sia dimostrata una cancerogenicità di un suo metabolita, la cicloesamina, sulla vescica dei ratti da esperimento.
Pur non potendo estrapolare gli studi direttamente dal ratto all'uomo, la raccomandazione è di non superare dosi di 0 - 11 mg/kg. pare
inoltre che possano sorgere disturbi come dermatiti, prurito, eczema e
fotosensibilizzazione. personalmente preferisco modiche quantità di fruttosio per dolcificare.

Saluti

Dr. Andrea Palma

Egregio dr Romano,
seguo da qualche mese (agosto 2007) la Zona con brillanti risultati sia a livello di perdita di peso sia, soprattutto, a livello di prestazioni sportive. Pratico ciclismo (gran fondo e randonneurs) allenandomi 4-5 volte a settimana. Da qualche tempo però ho notato una riduzione della capacità di recupero tra un allenamento e l'altro (mentre all'inizio del periodo in cui ho cominciato la zona la fase di recupero era eccellente).
Premetto che la quantità di grassi che assumo è doppia rispetto a quella prevista, così come consigliato per chi pratica la zona e svolge attività sportiva ad un certo livello.
A tale proposito ho letto da piu' parti che il prof. Arcelli propone, per gli sportivi che praticano la zona, la cosidetta "finestra" che, immediatamente dopo uno sforzo superiore alle 3 ore, consentirebbe l'assunzione di una quantità di carboidrati maggiore (anche sfavorevoli) per permettere la rapida ricostituzione delle riserve di glicogeno e che faciliterebbe il recupero. Volevo un Suo parere in merito visto che ha avuto in cura molti sportivi (tra i quali anche ciclisti) e visto che,
come leggo dal Suo libro, considera il prof. Arcelli un amico.
Cordiali saluti
Luigi Valiante

P.S.: sarei interessato ad avere una Sua consulenza ma poichè abito a Salerno mi è molto difficile raggiungere Brescia. Volevo sapere se svolge la Sua attività anche in qualche città più vicina alla mia residenza.


Caro Luigi,
grazie per la email, come già detto e scritto ripetute volte non mi permetterei mai di fare diagnosi o correggere regimi nutrizionali individuali senza aver prima visitato il paziente/ sportivo interessato.
Io visito ed effettuo consulenze solo nel mio studio di Rezzato in provincia di Brescia. Le uniche eccezioni le riservo a squadre sportive composte da un grosso numero di atleti dove mi reco sul luogo all' occorrenza.
Posso comunque darti alcune conferme teoriche sui quesiti che tu mi poni.
La teoria della quale parlerà è chiaramente suffragata da un notevole numero di riscontri pratici sugli sportivi.
La finestra dell' amico Arcelli ? una sua personalissima interpretazione che io assolutamente non considero Zona. La Zona prevede un consumo equilibrato tra proteine e carboidrati ad ogni assunzione. Con questo intendo pasti, spuntini, ma anche ogni volta che un atleta mangia prima, durante e dopo l' attività fisica.
La ricostituzione delle riserve di glicogeno è ormai dimostrato da anni che si ottiene più facilmente se c' è un abbinamento tra proteine e carboidrati.
Uno sbilanciamento nei rapporti indicati da Barry Sears, che escono da un rapporto proteine carboidrati che va da 0,5 a 1, porterebbe inevitabilmente ad un controllo ormonale meno efficace.
A questo punto il consiglio personale che ti posso dare è quello di farti seguire da un medico specialista nel regime nutrizionale della Zona .
Se mi vuoi contattare personalmente per ulteriori chiarimenti puoi chiamarmi al numero indicato sulla mia scheda nella pagina del sito dedicata ai soci fondatori.

Buon Proseguimento con la Zona,

Cordiali Saluti
Aronne Romano

Buonasera, seguo molto rigorosamente la Zona ma ho sempre avuto un dubbio che nessuno mi ha mai chiarito in modo adeguato. Bere 2 litri di acqua al giorno,a lungo andare può danneggiare i reni? Grazie anticipatamente e Arrivederci.


Un quantitativo di 2 - 2,5 l di acqua al giorno non è un carico eccessivo, anche considerando le quote di acqua contenute nei vegetali che gli zonisti consumano generosamente. Non ravviso un potenziale carico dannoso per la funzionalità renale, anzi lo ritengo utile al ricambio ed alla buona idratazione dei tessuti.

Saluti Dr. Andrea Palma


" Buongiorno, ho una curiosta' sulle ricette del vostro libro riguardo l'uso di proteine nei dolci. Preferisco le proteine in soia e siccome tutte le ricette hanno un misto di proteine di soya e whey. mi chiedevo se e' possibile utilizzare solo quelle di soya e che conseguenze causano nella ricetta.
Ho provato il gelato ma non ho avuto molto successo.

Grazie per la collaborazione,

Saluti

Simona Stollo



Sono state usate proteine in polvere provenienti da fonti diverse perchè il gusto finale era migliore.
Può usare chiaramente anche solo quelle della soia, ricordandosi che queste sono 9 grammi per mini-blocco e aumentando di conseguenza il quantitativo nella ricetta delle proteine di altre fonti.
Par quanto riguarda il gelato e stato composto e preparato con apparecchiature professionali. Per ottenere gli stessi risultati in casa ci vuole un po' più di pazienza.
Grazie per averci scritto

Cordiali saluti
Memo Romano


Buongiorno,
innanzitutto complimenti per il vostro bel sito.
Vorrei avere un commento alla notizia da voi riportata, secondo cui uno studio ha dimostrato che mangiare pesce grasso, quello in genere consigliato per i suoi benefici Omega tre, a causa dei suoi inquinanti, aumenta la possibilità di ammalarsi.
Io seguo la paleozona da ormai 3 anni, con l'unica eccezione rappresentata dal consumo di kefir di capra; di conseguenza, mangio molto pesce e vorrei sapere se sono a rischio.
In genere consumo pesce ogni giorno ( 1 porzione=3 blocchi di carne a pranzo e 1 di pesce a cena) e mangio solitamente:sardine e alici; sogliole e platesse; naselli; tonno pinna gialla ( pescato Oceano Indiano); salmone da allevamento biologico.
Evito il pesce spada, i molluschi e il tonno rosso, perchè ho letto che è piu' a rischio di quello a pinna gialla.
Vorrei sapere se posso ritenermi sicura, oppure se dovrei limitare il consumo di pesce, cosa che però non sarebbe facilissima, dato che seguo la paleo zona.

Grazie,
Annalisa Marchetti


Risposta:

Gentile Sig.ra Annalisa,
innanzitutto le ricordiamo il consiglio già dato in altre occasioni, ossia di essere seguita da un medico nel suo percorso nutrizionale, sia si tratti di Zona sia che si tratti di PaleoZona, in questo caso ancora più nuova e "difficile da gestire".
Ci sono comunque dei mezzi per monitorare gli eventuali danni causati da accumulo di mercurio (il contaminante più presente e pericoloso) nel nostro organismo. Un metodo è quello di effettuare, durante l'analisi del sangue, un dosaggio nel campione ematico. Questo metodo da però solo una valutazione dell'accumulo di questo metallo negli ultimi giorni precedenti al prelievo.
Una metodica che ci permette di valutare l'accumulo di mercurio nel tempo, è quella dell'analisi del capello.
Tutto questo ripeto sotto stretto controllo medico.

Cordiali Saluti
Dott. Aronne Romano
Salve,mi chiamo Patrizia e da due anni seguo la zona. Avendo subito un intervento di tiroidectomia totale sono in terapia con eutirox. Circa un mese fa ho cambiato endocrinologo perchè il precedente non riusciva a risolvere un problema di FT3 sempre basso e FT4 alle stelle. Parlando con il nuovo endocrinologo sulle possibili cause della mancata conversione del FT4 in FT3, mi ha chiesto come mi alimentavo. Gli ho spiegato che seguivo la zona e... apriti cielo! Mi ha spiegato che non va bene, soprattutto se ho escluso pasta e pane perchè una dieta ipocalorica, soprattutto se a basso contenuto di carboidrati, frena ulteriormente la conversione di T4 in T3 compromettendo il risultato della dieta stessa poichè i grassi accumulati non vengono mobilitati nè bruciati. In pratica l'innalzamento dell'insulinemia seguente all'ingestione di carboidrati favorisce tale trasformazione: l'insulino-resistenza blocca questo meccanismo. Volevo sapere se ciò ha un fondamento scientifico ed eventualmente come posso regolarmi. Grazie.
Patrizia



Purtroppo non posso esserle di grande aiuto, in effetti il settore metabolico in cui gli ormoni tiroidei agiscono è molto delicato.E' vero che la 5'deiodinasi tipo I riduce l'attività quindi si riduce la conversone del T4 in T3 nel digiuno e nella restrizione calorica. non credo tuttavia che l'adozione di una dieta tradizionale 55-15-30 nè l'inserimento di pane e pasta nella sua dieta giovi in maniera eclatante sul riordino delle quote di FT3 e FT4.Resta comunque per me difficile la valutazione di casi come il suo e non sono in possesso di articoli scientifici in grado di approfondire questo specifico problema.
Non ho conoscenze specifiche in materia ma temo che non sia così ovvio che aumentare l'insulina ( cibandosi di carboidrati semplici ) porti ad una maggiore attività di conversione T4 in T3. La valutazione deve comunque essere fatta sulla scorta di una visita e di una lettura attenta degli esami ematologici, fatto questo che limita l'efficacia di questo spazio dedicato a quesiti abbastanza specialistici.

Saluti Dr. Andrea Palma
Spett.le Gerona2005,
Vi scrivo perchè ho comprato il libro della dieta a zona.
Volevo sapere una spiegazione al riguardo:
Di quanti blocchi posso far uso durante la giornata sia per la colazione sia per il pranzo che per la cena ed eventuali spuntini ?
Vi ringrazio fin d'ora e porgo i miei più Cordiali Saluti

Avv. Roberto Timperio


RISPOSTA

In riferimento alla sua richiesta il consiglio più corretto che mi sento di suggerire è di cercare un medico esperto di Zona in grado di impostare una valutazione ottimale di come è lei fisicamente e di quanti blocchi le occorrono, nonché di come comporre questi blocchi in relazione ad eventuali sue allergie, intolleranze o quant' altro possa esserci attorno alle sue abitudini alimentari. Non disgiunto da questo, una valutazione medica è quanto meno consigliata, spesso anche solo per sapere di essere ancora in salute. Le dico così in quanto non mi sentirei in grado di riuscire ad essere più chiaro di quanto ha già esposto il Dr. Barry Sears nei libri che lei ha letto, e se riuscirà a contattare un professionista che la può aiutare ad impostare un piano alimentare corretto, i benefici che ne trarrà saranno sicuramente superiori al sacrificio di tempo e di spostamento che dovrà effettuare.

Cordiali saluti Dr. Andrea Palma

Gentile dott.
mi chiamo Silvia, seguo la Zona da ormai 3 anni.
Ho un quesito da porle: a mio padre (65 anni) è stata diagnosticata la Degenerazione maculare della retina. Il medico ci ha spiegato l'evolversi (piuttosto drastico) della malattia e l'assenza di cure in merito. Gli ha prescritto un paio di integratori, tra cui uno a base di omega3.
Qui mi si è accesa una lampadina. partendo dal presupposto che non ho assolutamente alcuna base scientifica, mi sono chiesta quanto possa intervenire positivamente la dieta Zona su una malattia del genere, se esistono già dati in merito, dati che magari dottori luminari in oculistica o altro non prendono sul serio considerando la Zona una "semplice dieta dimagrante...".
Avete notizie in merito?
grazie mille per la disponibilità Silvia


Risposta

Alcuni studi suggeriscono che la maculopatia degenerativa può essere correlata con livelli elevati di colesterolo, e che la stessa può avvantaggiarsi dell' assunzione di grassi omega3. Pare che una dieta ricca di omega3 possa ridurre il rischio di maculopatia degenerativa. Anche un consumo di glutammato monosodico ( un conservante) può portare ad un danno oculare importante, specialmente se assunto a piccole dosi e per lungo tempo. Appare quindi opportuno cercare di ridurre il consumo di preparazioni alimentari che contengono conservanti, preferire cibi freschi e di stagione. Queste notizie estrapolate da alcune riviste scientifiche e l' alimentazione secondo le semplici regole della Zona si rivelano sicuramente una scelta di vita importante, sempre più supportata anche da evidenze scientifiche appunto.In generale dunque se si riesce a ridurre la quota di grassi saturi, se si riesce a privilegiare il consumo di proteine magre ( del pesce, delle carni bianche e della soia ) unitamente alla scelta di carboidrati a basso carico glicemico come verdura e frutta potremo avere una tipologia di alimentazione corretta, in grado di ridurre gli stress ossidativi e gli attacchi del tempo che avanza. In questa direzione dunque nutrirsi seguendo la Zona appare un intervento, a mio modesto avviso, che può in una certa misura influenzare positivamente l' incedere degli anni.

Dr. Andrea Palma
Salve volevo chiedere pur avendo una vena varicosa (varicocele) posso comunque prendere gli Omega3, anche se a volte sono fuori zona.

Inoltre mia madre che ha 58 anni può prendere gli omega3 anche se non segue la zona ?

Grazie mille
Roberto



Ritengo che possa continuare ad assumere gli omega 3, anzi proprio in relazione ad una migliore emodinamica le consiglierei di seguire scrupolosamente la Zona proteggendo così proprio quei distretti a rischio.E' noto infatti che il miglior risultato si ottiene sia riducendo i grassi saturi e quelli vegetali, sia assumendo omega 3. Altrettanto importante poi è seguire le regole della Zona per una migliore condizione in generale dell'organismo.
Per quanto riguarda sua madre occorre sapere che gli omega 3 di per sè riducono i livelli di trigliceridi, ma assunti senza questa indicazione e senza alimentarsi secondo la Zona non portano ad effetti "miracolosi" , non ne vedo pertanto l'indicazione se non, ripeto, associando una scelta alimentare razionale ed equilibrata come nella Zona appunto.

Dr. Andrea Palma

Buongiorno,vi sottopongo un quesito che turba il sottoscritto e molte altre persone che da poco si sono avvicinate all'alimentazione pro-zona.
Premetto che seguo questa alimentazione da circa due mesi, per perdere peso, con risultati a mio avviso importanti: ho perso circa cinque chili e per la prima volta non ho più valori eccessivi di colesterolo LDL.
Sono una persona abbastanza pignola e di mestiere mi occupo di
comunicazione: la mia pignoleria mi sta spingendo a studiare meglio la Zona e le scienze della nutrizione mentre la mia professione mi porta a essere particolarmente attento a come viene comunicato e percepito il messaggio di Berry Sears.
Se da un lato ho compreso i pregi e i difetti della Zona (tra i difetti principali vi è a mio avviso l'approssimazione del calcolo dei macronutrienti nelle tabelline proposte da Sears) dall'altro sono turbato da certi articoli che sostengono che la teoria di Sears non sia provata scientificamente: alcuni accusano Sears di essere un genio del commercio ma non un medico, altri, come Roberto Albanesi (http://www.albanesi.it/) puntano ferocemente il dito sulla non-scientificità del metodo condotto da Sears, arrivando a smontare tutti gli assunti della Zona e contribuendo, dal punto di vista della comunicazione, ad abbattere l'immagine della Zona rendendola una specie di ciarlataneria.
Sono arrivato a voi, che siete medici, direttamente dal sito di Sears.
Spero possiate/vogliate tranquillizzare me e tutti quelli come me con
delle risposte scientifiche o con dei rimandi a pubblicazione scientificamente valide, meglio se in italiano.
Vi ringrazio per l'attenzione.

Cordiali saluti,
Matteo Esposito


Risposta


Sulla base della mia esperienza ritengo che i miniblocchi o le quantità stimate dal Dr. Sears siano corrette.Per i risultati che si ottengono ( e che mi pare abbia già ottenuto anche lei ) non mi parrebbe utile una
ulteriore scomposizione al microscopio dei cibi, non appena infatti ci si è impratichiti con pesi e volumi così come indicati dalle tabelle, è opportuno incoraggiare la valutazione ad occhio delle proprie pietanze.
E' magnifico capire cosa e quanto mangiare in quel giorno o in quell'altro in cui ci aspetta una performance sportiva. Recuperare insomma il rapporto con il cibo ci rende meno schiavi della bilancia ( per gli alimenti così come per il peso corporeo ) .
E' vero che prima di familiarizzare con i miniblocchi e i blocchi occorre un po' di pazienza e pignoleria, ma non appena è possibile sarete liberi di pensare al benessere, al movimento, al piacere della vita insomma. La esorto ad usare il buon senso e la vostra mente per valutare se si tratta di ciarlatanerie: ha perso peso e ridotto il colesterolo ? non le sembra un buon inizio? Quale alternativa potrebbe avere ? forse patire la fame per ridurre la quantità di calorie introdotte ed assumere le statine per controllare il colesterolo le paiono strade migliori? Veramente non saprei cosa altro suggerirle. Riguardo alla scientificità del metodo le suggerisco che non ci sono studi che dimostrano sull'uomo ( sugli animali si!) che le quote 55-15-30 raccomandate in Italia o peggio del 60-15-25 raccomandate in America siano favorevoli per ottenere una vita migliore, più lunga, con meno malattie. Valuti quanto l'obesità, il diabete e gli accidenti cardiovascolari stiano aumentando, non sarà tutta colpa dell'inquinamento, dell'effetto serra o della radiazione cosmica. Vorrei nuovamente esortarla a capire dentro di sè se è in buona forma, se si sente meglio, se i suoi esami del sangue le dimostrano il suo stato metabolico in miglioramento ed a non farsi scoraggiare dai detrattori.
Sul web si scrive di tutto, l'ing.Albanesi può dire ciò che vuole sulla Zona come del resto potrei fare io ipotizzando calcoli e progetti per il ponte sullo stretto di Messina, ma se ha già visto il sito del Dr. Sears può trovare i riferimenti bibliografici ( alcuni anche già tradotti in italiano ) che testimoniano come la ricerca stia iniziando ad essere
prodotta sulla metodica della Zona. Le ricordo come sia importante essere seguiti da un medico conoscitore della Zona soprattutto a fronte di aspettative importanti come le sue.

Dr. Andrea Palma

Buongiorno,
Ho scoperto di essere celiaca all'incirca 8 mesi fa. Per compensare i cibi vietati e per cercare di evitare i dietoterapici (pieni di grassi idrogenati), sono finita a riempirmi di proteine.
Oltre ad essere celiaca sono anche intollerante ai latticini (anche se vedo che la situazione sta lentamente migliorando) e al latte di soia.

Mi chiedevo se ci fosse della documentazione, o anche esperienze di altri celiaci con intolleranza ai latticini, che mi aiuti ad avvicinarmi ad un'alimentazione più corretta ed equilibrata.

Grazie 1000,
Enrica Arosio



La celiachia dovrebbe lentamente dare meno "fastidi" alimentandosi con la Zona. Abbandonando i carboidrati sfavorevoli a base di farinacei e
supplementando i blocchi corrispondenti con verdura e frutta l'intestino
ritrova sicuramente un funzionamento più corretto. Non mi preoccuperei esageratamente riguardo ai latticini in quanto se lentamente la situazione sembra migliorare, è comunque da evitarne un'assunzione importante.

Dr. Andrea Palma


Ho iniziato a seguire la dieta Zona da circa 2 mesi. Devo dire che i primi risultati si cominciano a vedere (riduzione peso di ca. 3 Kg su 72 totali, abbassamento del livello di colesterolo totale nel sangue).
Mi capita però di avere un problema di stitichezza, fenomeno che non avevo mai registrato in passato: può essere collegato alla dieta? Come fare per superarlo?
Ringrazio in anticipo per la risposta.

Cordiali saluti
Maurizio Cappelli




Sarebbe opportuno inquadrare il problema col medico Zonista che la segue, in effetti una riduzione del volume fecale ci può stare, ma non è possibile in questa sede affrontare le variabili e fornire dei validi consigli se non ripercorrere le raccomandazioni di massima della Zona: bere almeno 2 litri di acqua al dì, usare il più possibile carboidrati favorevoli e praticare una corretta attività fisica.

Dr. Andrea Palma
Buonasera , vorrei gentilmente chiedere se sia possibile questa dieta per
un Thalassemico.?

Grazie.Roberto.


Non vi sono controindicazioni ad un regime alimentare in Zona se si è thalassemici.Tutto ciò che la zona aiuta a far "funzionare" meglio va sempre a vantaggio del sistema cardio-circolatorio : vasodilatazione, migliore fluidita' ematica,riduzione di trigliceridi e colesterolo sono aspetti auspicabili anche in soggetti non thalassemici.

Dr. Andrea Palma

Seguo la dieta a zona da circa tre mesi ma per ora i miglioramenti sono
stati limitati; mi è stato detto senza ulteriori spiegazioni che
potrebbe dipendere dal fatto che assumo troppo latte vaccino liquido. E' una spiegazione plausibile ed eventualmente potrei avere chiarimenti più
approfonditi?

Grazie
Ronnie Hughes, Rimini

Gentile Ronnie,
darei per scontato che la dieta le sia stata prescritta da un medico esperto dell' alimentazione pro Zona.
Confermo che troppo latte vaccino nei blocchi giornalieri, così
come un consumo elevato di latticini in generale sia controproducente per ottenere risultati, sia in termini di benessere che di perdita di peso.
Meglio sarebbe rivolgersi ad altre fonti proteiche magre (pesce, soia, carni bianche, albume d'uovo ad esempio), cercando di variare il più possibile le combinazioni alimentari, anche per le altre categorie di cibi.

Dr. Andrea Palma

Innanzitutto vorrei ringraziarVi per gli interessanti contributi presenti sul sito e per l'egregio lavoro svolto.
In secondo luogo ho una domanda da porre al Dott. Romano in merito alla PaleoZona.
Leggendo gli scritti di Cordain e Sears ho purtroppo trovato, oltre che numerosi punti di contatto che renderebbero le due filosofie in astratto compatibili, anche alcuni punti di sostanziale diversità.
Se infatti l'esclusione della gran parte dei cereali è già contenuta nei dettami della Zona (così come correttamente applicata) e l'esclusione dei latticini non presenta particolari problematiche, l'esclusione di legumi come la soia (e derivati) e di cereali come l'avena, sembra non essere pienamente compatibile con quanto affermato da Sears.
Se non sbaglio, infatti, l'avena e la soia sono elementi irrinunciabili della Zona per il contenuto in GLA (la prima) e in isoflavoni (la seconda).
Le proteine della soia sarebbero inoltre quelle che permettono un maggior controllo dell'insulina.
Escludere questi alimenti porterebbe ad una applicazione non ottimale della Zona. Includerli, nell'ottica di Cordain, porterebbe all'assunzione di elementi nocivi per l'organismo.
Come combinare le teorie di Sears e di Cordain su questo punto?

Ringrazio in anticipo il Dott. Romano per il chiarimento richiesto.

Claudio


RISPOSTA

Gentile Sig. Claudio Cerabolini,
grazie per la sua email.
La sua domanda è molto interessante.
Il suo quesito fondamentale è chiarire come rendere compatibile la Paleo di Cordain, con la Zona di Sears.
Nel mio sistema nutrizionale PaleoZona, la Soia e l' Avena non ci sono, ma i due alimenti vanno trattati distintamente.
Molti studi sulla soia, negli ultimi anni e specie dopo l' uscita del libro di Sears " The Soy Zone", in America nel 2000, hanno evidenziato diversi effetti negativi derivati dall' uso di questo alimento. Attualmente molte ricerche segnalano ad esempio l' effetto inibitore degli isoflavoni sulla funzione tiroidea. Per un ulteriore approfondimento sulle potenzialità negative di questo legume, le segnalo un testo molto completo: The Whole Soy Story di Kaayla T. Daniel, NewTrends Publishing, Inc. (March 10, 2005).
Lo stesso Barry Sears, mi confessò durante un pranzo a New York a Gennaio di quest' anno, che probabilmente riscriverebbe un libro sulla soia, ma modificato alla luce di queste nuove acquisizioni. In ogni caso chi segue la Zona in modo corretto e in particolare la PaleoZona, può ottenere i benefici sul controllo dell' insulina in modo ottimale, indipendentemente dall' utilizzo di questo legume.

Per quanto riguarda l' Avena il discorso si fa più complesso. Le considerazioni che posso fare sono due, la prima è che la PaleoZona è un regime che normalmente e difficilmente, è gestibile per periodi molto prolungati. Questo è dovuto al fatto che al giorno d' oggi siamo più tentati da numerosi alimenti non esistenti nel paleolitico che saltuariamente ci fanno uscire dalla PaleoZona. Pertanto fra queste trasgressioni ci potrebbe stare l' assunzione anche dell' avena. Dal punto di vista teorico e filosofico e in rari casi anche pratico, la PaleoZona potrebbe essere seguita tutta la vita. L' unica accortezza supplementare è quella di avere un esposizione solare di almeno mezz' ora al giorno, altrimenti ci sarebbe una carenza di vitamina D che andrebbe supplementata.
Torniamo al GLA, di cui l' avena ne è particolarmente ricca. L' assunzione di questo acido grasso è fondamentale per tamponare delle carenze a carico dell' enzima delta-6-desaturasi. Per precisione le elenco le maggiori cause conosciute: elevato colesterolo sierico e alimentare, eccessiva assunzione di grassi saturi, consumo di grassi trans, stress, eccessivo consumo di alcolici, diatesi allergica, infanzia e invecchiamento, uso di certi farmaci (corticosteroidi e FANS), difetti genetici, iperglicemia, iperinsulinemia, diabete, obesità e fumo. Come ben noterà quasi tutte queste caratteristiche erano assenti nell' era del Paleolitico. In coloro che applicano la PaleoZona, e fossero presenti alcuni di questi fattori inibitori sul delta-6-desaturasi, il medico dovrebbe intervenire sul paziente in questione con l' integrazione di GLA oppure, come da lei segnalato, trasgredendo, con l?utilizzo dell' avena.
Ultima soluzione e molto vicina alla realizzazione, è quella che mi diceva Sears qualche mese fa, un omega 3 altamente purificato che già comprende un dosaggio adeguato di GLA e privo di effetti collaterali negativi (vedi spillover effect).
Complimentandomi per la sua arguta domanda, la ringrazio degli apprezzamenti per il sito e la invito, se fosse interessato a pre-iscriversi al congresso, così avrò il piacere di conoscerla personalmente.

Cordiali Saluti

Dott. Aronne Romano

Negli ultimi giorni mi è capitato di notare che sono state pubblicate, su riviste e quotidiani nazionali, notizie piuttosto allarmanti sugli omega 3, la cui integrazione ad alte dosi sarebbe, secondo alcuni studi recenti, inutile se non addirittura dannosa.
Cosa ne pensate, io seguo la Zona da tempo e normalmente, come consigliato, assumo 2,5 g. di EPA + DHA al giorno. Posso continuare con tranquillità? Grazie e complimenti per il sito.

Gentile Sig. Francesco le notizie che le sono giunte riguardano alcune ricerche che testimoniano che in alcuni soggetti privi di adeguate riserve di antiossidanti potrebbero non avere gli stessi benefici o addirittura aumentare lo stress ossidativo rispetto ad altri.
Gli omega-3 sono facilmente ossidabili, ciò in carenza di adeguate riserve antiossidanti provocherebbe danni per l' organismo depauperando le riserve stesse.
Siccome noi soci di Gerona 2005 siamo fermamente convinti dell' utilità dell' olio di pesce per la nostra salute, ritengo opportuno chiarire alcuni concetti fondamentali :
Gli omega 3 in effetti, come tutti i grassi polinsaturi, sono soggetti ad ossidazione, ma ciò è noto da tempo, tanto è vero che sono venduti in confezione sigillata, con aggiunta di vitamina E antiossidante, e con precisi consigli di conservazione: in caso di olio di pesce in bottiglia è opportuno proteggere il prodotto chiudendo bene la confezione, tenendola lontana dalla luce e da fonti di calore e conservandola in frigo, una volta aperta.
Gli omega 3 devono far parte di un più generale stile di vita Zona che preveda anche esercizio fisico regolare, lotta allo stress e soprattutto alimentazione moderata e bilanciata con apporto costante di frutta e verdura come principali fonti di carboidrati favorevoli, che forniscono quantità notevoli di antiossidanti e bioflavonoidi, e di olio e.v. d' oliva come condimento, ricco di idrossitirosolo. Tutte queste molecole bioattive sono la più sicura difesa contro l' ossidazione del nostro olio di pesce.
Non esistono attualmente studi che attestino danni collaterali importanti verificatisi dopo dosi elevate di omega 3. Esistono invece centinaia di trials clinici che testimoniano l' efficacia dell' olio di pesce come antinfiammatorio, cardioprotettivo e neuroprotettivo. Tra questi ce n' è uno italiano, il GISSI, che, pubblicato sul prestigioso Lancet, rappresenta una pietra miliare della cardiologia moderna.
Il dott.Sears ha verificato personalmente i risultati eccellenti degli omega 3 ad alte dosi in patologie neurologiche gravi come la Sclerosi Multipla, l' Alzheimer, la sindrome ADHD e la Depressione Bipolare ( vedi pubblicazione di A. Stoll della Harvard University). In tali casi sono stati usati alti dosaggi di omega 3 a catena lunga, dai 10 grammi in su, sempre però dopo aver controllato il livello plasmatico del rapporto AA/EPA che deve rimanere tra 3 e 1,5.
E' chiaro che tutte queste considerazioni sono riferite all' olio di pesce sicuramente purificato e pluridistillato e pertanto privo di qualsiasi contaminante.

Considerando il progressivo impoverimento della nostra alimentazione in contenuto di omega 3, e vista la loro grande utilità, specie in particolari situazioni fisiologiche come la gravidanza ed i primi anni di vita del bambino, è un grave errore sconsigliare l' utilizzo di questi efficaci integratori.
Non si capisce invece perchè non si concentri l' attenzione e la cautela su farmaci ben più rischiosi come le statine o gli antinfiammatori di nuova generazione, che spesso danno effetti collaterali importanti e a volte possono essere letali.
Si dovrebbe inoltre mettere in guardia i consumatori sull' uso dei grassi trans provenienti dagli oli idrogenati, che le aziende sintetizzano e utilizzano per ottenere la lunga conservazione dei prodotti da forno e delle patatine. Questi sì provocano danni gravissimi come l'aumento delle LDL e della infiammazione cronica.
Personalmente ritengo che gli Omega 3 e la Zona siano un binomio vincente


Dott. Andrea Baroncini

Salve mi chiamo Emanuel sono un biologo che si occupa di alimentazione e volevo chiedervi se potete darmi informazioni riguardo la supplementazione di omega 3 in soggetti con patologie renali anche avanzate.

Grazie per l'attenzione
A Presto


Risposta

Gentile Dott. Emanuel,
non c'è nessun motivo di preoccupazione nell'usare come supplemento gli omega-3 anche in nefropatici gravi.
Fermo restando che gli omega-3 siano altamente purificati e concentrati, pertanto privi di tossine e metalli pesanti.
In un grande studio clinico randomizzato un trattamento di 2 anni con 3 grammi di omega-3 (1.8 g di EPA e 1.2 g di DHA) ha rallentato la progressione della patologia renale in pazienti ad alto rischio. Questi benefici sono rimasti costanti nel follow up a più di 6 anni di distanza (Semin Nephrol. 2004 May;24(3):225-43.).
In un altro studio pubblicato da Lipids. (2004 Mar;39(3):207-14) viene dimostrato un miglioramento della funzione renale sia vascolare che tubulare grazie al supplemento con omega-3.
Inoltre, per concludere, la maggior parte della malattie croniche renali sono sostenute da una forte componente infiammatoria e sono bene note le qualità degli acidi grassi a catena lunga omega-3 sul controllo dell'infiammazione.

Cordiali Saluti

Gerona 2005


P.S.
Continui a seguirci e grazie per il suo spunto di approfondimento

Ho avuto modo di apprezzare il dott. Romano in 2 convegni ECM dove avevo il compito di relazionare sul mondo delle diete, senza sapere bene chi mi sarei trovata poco dopo come controrelatore?. Ma il dott. Romano è stato un grande da tutti i punti di vista!!!

Sarebbe un grande onore entrare nell' Associazione Gerona, pertanto dopo la visione del sito, e la condivisione delle finalità scientifiche, Vi scrivo segnalandoVi che mi sono iscritta nell' apposita area!

Un cordiale saluto

Dietista Renata Carraro


Ringraziamo la dott. Carraro per la bella e-mail, siamo onorati di aver ricevuto la sua richiesta di associazione.
Il dott. Romano che ha avuto l'occasione di conoscerla nelle occasioni da lei citate E' rimasto favorevolmente impressionato dalla sua conoscenza e apertura mentale anche a tematiche contrastanti il suo precendente background. La stima da parte sua è reciproca.
A presto

Gerona 2005
Buongiorno,
spero che questo dubbio sia inerente alle informazioni che fornite.
Vorrei un Vs. chiarimento sugli albumi pastorizzati: li consumo quotidianamente (circa 3-4 mblk di proteine), ma recentemente ho letto che possono causare dei danni in quanto la pastorizzazione produce una conversione degli L-aminoacidi in D-aminoacidi (non metabolizzabili dall'organismo e in alcuni casi tossici). Ma con la pastorizzazione (riscaldamento a 65 gradi per 30 secondi) non si hanno alla fine gli stessi effetti di mangiare uova sode o alla coque?

Grazie per l'eventuale risposta!

G.V.

Risposta

Salve Sig.ra V. e grazie per averci contattato.

Quando parliamo di pastorizzazione delle uova ci riferiamo ad un processo industriale che ha lo scopo di eliminare le varie specie microbiche contaminanti, esempio le salmonelle.
Questo processo si effettua senza inconvenienti sull' uovo intero o su parti di esso utilizzando temperature di 65 gradi per 3-4.(minuti)
Questa temperatura è sufficiente ad uccidere i germi patogeni ma non a causare la coagulazione proteica poichè essa avviene a temperature superiori ai 70 gradiC.
Ma quando parliamo di albume d'uovo, già a 58 gradiC per 2 min. abbiamo delle modifiche sostanziali come ad esempio : aumento della viscosità, denaturazione e insolubilizzazione della conalbumina..(1)
Per ovviare a questi inconvenienti le industrie alimentari utilizzano per la pastorizzazione dell' albume temperature più basse (56 gradiC per 3-3,5 min.) ed inoltre aggiungono, ove consentito dalla legge, delle sostanze chimiche (additivi) con l' intento di modificare il pH per rendere le proteine più resistenti al calore.
Uno studio americano pubblicato su Poultry Science del 2001 ha dimostrato che questo tipo di processo anche se protratto per 180' non altera le caratteristiche qualitative degli aminoacidi dell' albume delle uova trattate. (2)
Quindi in conclusione possiamo affermare che la pastorizzazione è sicuramente un processo più salutare per le nostre uova e migliore della bollitura visto l' utilizzo di temperature e tempi, sicuramente più ridotti.

Un cordiale saluto da Simone Masci

Bibliografia:

1. P. Cappelli, V. Vannucchi.. "CHIMICA DEGLI ALIMENTI". Zanichelli Anno 2004
2 Hank CR, Kunkel ME,Dawson PL, Acton JC, Wardlaw FB Jr. "The effect of shell egg pasteurization on the protein quality of albumen". Poult. Sci.2001 Jun; 80(6):821-4.

Complimenti per il Sito, veramente ben strutturato pur essendo appena nato. Editoriali e news oltre che essere in quantità notevole sono estremamente interessanti e fonti di approfondimento e studio continuo.
Si sente che questo sito è curato da veri appassionati di nutrizione. Ho conosciuto la Zona grazie al dott. Romano circa 5 anni fa e da allora ne ho fatto la mia linea guida in fatto di alimentazione. E proprio vero, il cibo è un farmaco, veramente potente e sicuramente il principale di cui non possiamo fare a meno. Proprio per questo và dosato e utilizzato con le giuste modalità per fare in modo di limitare così l'uso di altri farmaci e i danni procurabili da un alimentazione scorretta.
La Zona mi ha permesso di conoscere a fondo i meccanismi che regolano il nostro equilibrio ormonale e energetico.
Il bello di tutto questo è che tutti lo possono fare senza essere medici o biochimici basta un pò di applicazione ed impegno.
Questo Sito và in questa direzione divulgando attraverso internet(il più potente mezzo d' informazione esistente) lo stile alimentare proposto dalla Zona. Questo potrà permettere ad altre persone di poterne assaporare i molteplici benefici .
Ne approfitto per farvi una domanda:
In relazione ai problemi di gastrite e di riflusso gastroesofageo che miglioramenti avete avuto nei vostri pazienti e dopo quanto tempo?
Grazie

All the best!!

Diego Fortuna

(NdR)
Diego Fortuna è un lanciatore di disco, sicuramente il migliore in Italia nell' ultimo decennio. Dal suo Curriculum:

? 5? Campionati ai Campionati Europei ?98
? 14? a Sidney 2000 e 18? ad Atlanta ?96
? Due volte campione mondiale militare
? Terzo alle Universiadi di Fukuoka
? Tre volte terzo in coppa Europa
? Oro ai Giochi del Mediterraneo (64,40) a Settembre 2001 ed argento nel ?97
? 11 volte Campione Italiano assoluto

Da segnalare che la sua passione per l' alimentazione l' ha portato ad essere attualmente laureando in Scienze della Nutrizione presso l' Università di Urbino.


Risposta

Grazie per gli elogi, ci stimoleranno a cercare di fare meglio. Per la domanda in relazione ai problemi gastrici siamo lieti di comunicarti che fanno parte delle patologie che traggono i più immediati e sicuri benefici dallo stile alimentare Zona. Normalmente chi ha problemi di digestione lenta, bruciori e dolori di stomaco, reflusso gastroesofageo, vede migliorare la sua situazione drammaticamente entro i primi dieci giorni.
Chi soffre di gastrite cronica magari necessita di qualche settimana in più, ma normalmente già durante il primo mese si troverà a mangiare dimenticandosi i disturbi sofferti in passato.

In bocca al lupo per la tua futura carriera di Nutrizionista, sospettiamo che tu stia preparando un esame che include le patologie gastroenteriche.

Per qualsiasi altro chiarimento rimaniamo sempre a disposizione.

P.S. ti alleghiamo alcuni link dal nostro Sito che parlano degli argomenti che stai approfondendo.

http://www.gerona2005.org/ricerca.php?id=244



http://www.gerona2005.org/ricerca.php?id=52



http://www.gerona2005.org/ricerca.php?id=187


Complimenti per il sito..., una fonte unica ma soprattutto completa per chi vuole approfondire la problematica della Nutrizione. Forse un pò troppo scientifica e poco commestibile per coloro, come me, che non posseggono le basi teoriche per capire certe argomentazioni. Sarebbe bello poter avere un'area di più basso livello dove poter comprendere a parole povere l'essenza di una giusta nutrizione...magari a zona...e perchè no, insegnarci i modi con cui applicarla. Ricette per spuntini e pasti, consigli pratici sulla preparazione di vivande e ranci, consigli sulle assunzioni giornaliere etc etc.
Grazie per la Vs disponibilità e certo della Vs attenzione alle
problematiche dei Vostri "seguaci"...

Giulio.


Caro Giulio,
grazie per la tua e-mail.
La scientificità di questo sito rimarrà una prerogativa fondamentale.
L' Associazione è nata proprio da una esigenza che in comune i Soci Fondatori avevano individuato: dare una voce alle loro passioni e alle loro conoscenze attraverso il Web e aiutare a identificare informazioni utili a coloro che condividono con noi l' obiettivo di trovare un' alimentazione ed uno stile di vita sano.
Una delle più enormi acquisizioni dell' umanità è la creazione di Internet col suo incredibile potenziale di comunicazione di informazioni ed idee.
Sfortunatamente il rovescio della medaglia è che nel Web non ci sono organi di controllo e di riequilibrio.
Per contrasto gli scienziati comunicano le loro idee ai loro colleghi e al mondo attraverso pubblicazioni altamente controllate.
Il nostro intento è quello di creare un trait d'union tra le pubblicazioni scientifiche che giornalmente scarichiamo dal Web e coloro che ne possono trarre vantaggiosi spunti di applicazione pratica.
E' vero per ora nel nostro sito non ci sono informazioni puramente pratiche, sicuramente in un futuro molto prossimo aggiungeremo un angolo riservato a ricette bilanciate in modo corretto per continuare a seguire l' alimentazione pro Zona. Ci saranno anche editoriali che focalizzeranno in modo più commestibile alcune delle basi scientifiche che sono alle spalle di un corretto stile di vita.
Quelle che non ci saranno mai su questo sito sono le indicazioni pratiche e spicciole per applicare la Zona.
Abbiamo visto in questi anni troppi esempi di persone, sportivi, e pazienti, che attraverso indicazioni pratiche apprese da libri, siti Web o esperti improvvisati, la vera Alimentazione pro Zona ideata da Barry Sears con i relativi benefici non l' hanno sperimentata mai.
Questo ci fa sempre dispiacere perchè questi potenziali zonisti per tutta la vita molto spesso diventeranno gli ex zonisti che dichiareranno: su di me la Zona non funziona.
Noi siamo fermamente convinti che se la Zona è insegnata ed applicata in modo corretto funzioni con tutti indipendentemente dalle loro situazioni individuali. Per fare ciò i componenti di questa Associazione si stanno impegnando per migliorarsi e fornire, a coloro che vogliono imparare la Zona bene e per sempre, delle consulenze sempre più efficienti ed aggiornate.

Un affettuoso Saluto e un Augurio di Buon Anno da Gerona 2005

Gerona 2005- ECCELLENTE. Complimenti ai gestori del sito. Il fatto che le informazioni sono trattate in modo scientifico citando sempre da dove provengono è la dimostrazione che la scuola parte da basi solide e razionali, dire quasi inattaccabili. La gestione dell' alimentazione è la colonna base. Si vede che il sito è all'inizio ma avrà sicuro successo visto l'eccellente equipe di persone che lo compone e soprattutto se parte così, figuriamoci come può diventare. Ora si tratta di farlo crescere e di aumentarne le conoscenze e le conseguenze. E' molto importante inoltre che ci siano anche i link ( molto utile infatti è partire da un sito per poi cercarne altri) e Gerona infatti ne nomina molti ;un sito base da dove ci si organizza per cercare altro è quanto di meglio ci sia in internet. Infatti in Gerona si nominano molti altri di siti specie quelli piu' ufficiali, come pubmed. Se si parla di BENE o di MALE sicuramente entrando nel sito http://www.gerona2005.org ci si trova di fronte ad una manifestazione di cosa sia il BENE. Poi ognuno può fare le scelte che vuole( drogarsi, fumare, mangiare male, rovinarsi ecc ) ma BISOGNA ESSERE GRATI A CHI SPENDE IL PROPRIO TEMPO AD ORGANIZZARE IL SAPERE IN QUESTO MODO. Questa è la manifestazione di cosa si intende con : lavoro = bene che ognuno può apportare al progresso della società.

Viki

Ringaziamo Viki per questo ulteriore incentivo a proseguire nella direzione che abbiamo da poco intrapreso.
Siamo all'inizio, dovremo crescere e migliorare moltissimo, ma non è certo la buona volontà che ci manca.

Gerona 2005
Salve, volevo farvi i complimenti per il sito e per le ricerche sempre interessanti che ogni giorno mettete on-line. Io appassionato zonista già da due anni, apprezzo il lavoro di scrematura che effettuate quotidianamente dalla grande mole di dati che si trovano nel web. Volevo chiedervi una cosa, perchè non fate un forum dove poter comunicare con altre persone interessate alla nutrizione , alla Zona e alla messa in pratica di tutto ciò?
Un Saluto
Claudio 72


Caro Claudio,
grazie per averci scritto, ci fa molto piacere sapere che il sito ti piace, anche altri ci hanno dato la conferma che stiamo facendo un buon lavoro, e ti assicuro che ce n' è tanto altro da fare.
Grazie ai soci fondatori ed ai nuovi soci riusciamo ad avere molte ricerche interessanti anche nell'ottica pro Zona.


Rispondendoti alla richiesta di creare un forum, dobbiamo segnalarti che per scelta associativa, un forum non verrà probabilmente mai attivato.

Questo per tre motivazioni:

la prima è che nessuno dei soci fondatori, che potenzialmente potrebbe seguirlo con adeguata competenza, ha a disposizione del tempo necessario per farlo;

la seconda motivazione è che come associazione siamo fermamente convinti che la Zona sia uno stile di vita e non la dieta della fotocopia. Essa richiede per lo meno nelle fasi iniziali una visita ed una educazione da impartirsi tramite il contatto diretto con il paziente o lo sportivo.
Chi di noi opera come nutrizionista Zona dopo i primi incontri utilizza anche vie telematiche per aggiornamenti continui con pazienti e sportivi.
Riteniamo superficiale e potenzialmente rischioso dare invece consigli e giudizi su situazioni riguardanti persone mai incontrate in precedenza.

Infine, questo è il terzo motivo, ti segnaliamo, se ne sei interessato, che esiste già un sito che svolge in maniera egregia il compito di avere un forum sulla Zona.
Riteniamo questo sito www.lazona.it senz'altro il piu interessante da questo punto di vista in Italia e per quanto di nostra conoscenza tra i più attivi nel mondo zonistico. Il presidente ed alcuni dei soci fondatori conoscono personalmente il Dott. Perucci, che gestisce il sito e lo considerano uno dei più attendibili e fedeli conoscitori della filosofia Zona.

Caro Claudio,
salutandoti ti ricordiamo comunque che come abbiamo risposto a te, una tantum, risponderemo a richieste e-mail che riteniamo interessanti e di utilità comune per gli appassionati di nutrizione, benessere e alimentazione pro Zona.

Gerona 2005


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