(25-07-06) DISFUNZIONE ERETTILE LA 'SENTINELLA DEL CUORE
ROMA - Uno studio italiano dimostra che la disfunzione erettile potrebbe essere usata come fattore predittivo di malattie vascolari, infatti il 93% dei pazienti con sindrome coronarica cronica ha avuto esperienza di disfunzione erettile sin da 1-3 anni prima di manifestare l'angina.
L'indagine, su quasi 300 uomini, e' stata diretta da Piero Montorsi, direttore del secondo dipartimento di Cardiologia Invasiva presso l'Istituto di Cardiologia dell'Universita' di Milano con l'universita' Vita-Salute Ospedale S. Raffaele di Milano. Pubblicata sulla rivista European Heart Journal, l'indagine ha messo anche in evidenza che il tasso di disfunzione erettile e' basso tra coloro che hanno una sindrome coronarica acuta, per esempio un infarto, alto tra coloro che hanno invece una sindrome coronarica cronica.
Secondo quanto riferito dagli autori del lavoro, i risultati consolidano l'idea che la disfunzione erettile sia la ''sentinella del cuore'', per cui pazienti con questo disturbo e vari fattori di rischio cardiaci, anche se senza segni clinici di malattia delle arterie coronarie, dovrebbero essere tenuti sotto controllo. Queste persone quindi devono essere sottoposte ad un'attenta analisi cardiaca, dalla misura della pressione alla glicemia e lipidemia a digiuno, inoltre devono ricevere consigli sugli stili di vita da adottare.
Gli esperti italiani hanno coinvolto nello studio 285 uomini con malattia delle arterie coronarie dividendoli in gruppi: quelli con un episodio di sindrome coronarica acuta con un solo vaso sanguigno coinvolto; quelli con sindrome coronarica acuta e piu' di un vaso sanguigno coinvolto; quelli con sindrome coronarica cronica (angina pectoris); infine un gruppo di controllo con sospetta patologia delle coronarie ma senza segni clinici di nessun tipo ne' arterosclerosi.
La frequenza della disfunzione erettile nei soggetti dei quattro gruppi e' molto differente: quasi due su tre con patologia cronica hanno la disfunzione erettile (65%) contro solo il 22% di coloro che hanno avuto un episodio acuto con un solo vaso interessato. Se invece sono coinvolti piu' vasi anche i pazienti con sindrome coronarica acuta (terzo gruppo) hanno con elevata probabilita' la disfunzione erettile.
E ancora, il 93% dei pazienti con sindrome coronarica cronica ha avuto esperienza di disfunzione erettile sin da 1-3 anni prima di manifestare l'angina.
Questi risultati suggeriscono che ''pazienti ricoverati per un infarto acuto del miocardio cui viene scoperta una disfunzione erettile - ha spiegato Montorsi - hanno un rischio quattro volte piu' alto di avere una patologia delle arterie diffusa a piu' vasi. Informazione - ha aggiunto Montorsi - che puo' essere molto utile a fini diagnostici e terapeutici''.
Inoltre, sebbene non si possa dire in modo conclusivo che pazienti con disfunzione erettile e senza segni clinici di malattia cardiovascolare abbiano un rischio alto di ammalarsi in futuro, secondo Montorsi questi risultati suggeriscono la necessita' di una sorveglianza di questi individui.
Il fatto di disporre di 1-3 anni di tempo dalla diagnosi della disfunzione erettile alla comparsa di segni clinici evidenti di malattia cardiovascolare, puo' dare un vantaggio ai medici per intervenire tempestivamente su quel paziente con terapie e raccomandazioni, aiutando a prevenire eventi acuti.
Fonte: ansa.it
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