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Le ricerche di Gerona 2005

(17-04-13) Prima dell'angioplastica viene la ginnastica



Se i pazienti non prendono sufficientemente sul serio la raccomandazione di
dedicarsi all'attivit? fisica, ? per via della relativa semplicit? della
prescrizione. Eppure, dicono William Boden e collaboratori del Dipartimento di
medicina dell'Albany medical college nello stato di New York, gli effetti
positivi sono dimostrati sia in prevenzione primaria sia secondaria, come ben
riassunto in un articolo di revisione pubblicato su Jama. ?Lo studio Courage ha
dimostrato, ormai gi? qualche anno fa, che non vi sono differenze di risultato
tra pazienti con ischemia cardiaca stabile trattati con coronaroplastica
percutanea (Pci) e terapia medica rispetto a quelli trattati con la stessa
terapia combinata con cambiamenti di stile di vita sostanziali? spiega Boden.
Le linee guida in materia consigliano, in effetti, di ricorrere all'intervento
solo se le modificazioni di attivit? fisica e alimentazione si rivelano
insufficienti, ma di fatto non ? cos? che si comporta la maggior parte dei
medici. ?L'esercizio fisico ha un effetto anti-aterosclerotico, anti-
trombotico, anti-ischemico, anti-aritmico e inoltre migliora il tono
dell'umore? continua l'esperto. Riduce infatti la mortalit? per tutte le cause
del 20%, quella per cause cardiache del 26% e l'incidenza di infarto del 21%.
L'esercizio cardiorespiratorio pu? essere espresso sotto forma di equivalente
metabolico (Met), per cui 1 Met corrisponde circa a 3,5 ml di ossigeno per
chilo di peso corporeo per minuto (ml/Kg/min), il che corrisponde a sua volta
all'energia necessaria per l'omeostasi basale. Multipli di questo valore sono
spesso usati per valutare i livelli relativi di dispendio energetico. Ogni Met
di aumento della capacit? di esercizio fisico ? associato a una riduzione
mediana della mortalit? del 16%, che si correla perfettamente con i benefici
ottenibili, in termini di sopravvivenza, con aspirina a basso dosaggio,
statine, betabloccanti e Ace inibitori dopo un infarto del miocardio. ?Per
questa ragione le linee guida attuali raccomandano da 30 a 60 minuti di
attivit? aerobica di intensit? moderata per 5 giorni la settimana? conclude
Boden. ?Bisogna per? arrivarci gradatamente per non innescare immediatamente
nel paziente che ha gi? avuto un problema cardiaco un meccanismo di difesa che
? frutto della paura e di convincimenti errati su quanto bisogna fare in
prevenzione secondaria?.

Fonti:
JAMA 2013; 309 (2): 144-145
doctornews33


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