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Le ricerche di Gerona 2005

(05-05-13) Mais e soia ogm spacciati per bio, scoperta nuova truffa alimentare



Ancora una truffa alimentare che mette a rischio la salute dei consumatori:
mais e soia ogm spacciati per prodotti biologici. La frode è stata scoperta
durante l’operazione “Green War” messa in campo da Guardia di Finanza e
Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole che hanno
sequestrato in diverse Regioni (Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Molise e
Abruzzo) 1.500 tonnellate di mais proveniente dall’Ucraina, falsamente
certificato come bio, e 30 tonnellate di soia indiana contaminata con
pesticidi.
Le merci venivano sdoganate a Malta da una società gestita da italiani e poi
introdotte nel territorio nazionale.
“Esprimo tutto il mio apprezzamento per l’operazione congiunta condotta dall’
Ispettorato Centrale della Tutela della qualità e repressioni frodi dei
prodotti agroalimentari e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Pesaro – ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali Mario Catania – Le sinergie che si sviluppano da tali forme di
collaborazione assicurano, ancora una volta, la più ampia tutela del
consumatore e degli operatori e la difesa dell’interno comparto agroalimentare.
Deve essere una assoluta priorità contrastare tali fenomeni di illegalità che
vanno a minare un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese”.
L’operazione ha portato a numerose perquisizioni a carico di operatori del
settore dei prodotti da agricoltura biologica che importavano da Paesi terzi
limitrofi all’UE (Moldavia e Ucraina) granaglie destinate al comparto
zootecnico e, in taluni casi, all’alimentazione umana (in particolare, soia,
mais, grano tenero e lino) falsamente certificate come ‘bio’ ma in realtà non
conforme alla normativa comunitaria e nazionale. In alcuni casi, le produzioni
agricole certificate come biologiche erano di fatto ottenute con elevato
contenuto di Organismi geneticamente modificati o contaminate da agenti chimici
vietati nell’agricoltura biologica.
Le società nazionali che avevano la gestione finanziaria e il controllo di
aziende operanti in Moldavia e Ucraina, per sottrarsi al sistema di controlli,
sdoganavano le merci a Malta, presso una società gestita da personale italiano,
per poi destinarle in Italia. In un’occasione, i prodotti agricoli hanno
viaggiato su gomma e sono transitati presso la dogana di Trieste-Fernetti. Le
persone indagate sono 23 e una decina sono le società coinvolte.
Coldiretti punta il dito contro il ritardo accumulato nel rendere obbligatoria
l’indicazione di origine sugli alimenti che ha favorito il boom delle
importazioni di prodotti biologici con aumenti a due cifre negli ultimi anni e
il moltiplicarsi di truffe a danno dei produttori biologici italiani e dei
consumatori. “Un maxisequestro che – sottolinea la Coldiretti – ha consentito
di togliere dal mercato prodotti base che altrimenti sarebbero finiti in
alimenti per i quali si è registrato nel 2012 una grande aumento record dei
consumi in Italia come biscotti, dolciumi e snack (+22,9%) e pasta, riso e
sostituti del pane (+8,9%). Una truffa che colpisce anche i piu’ piccoli se si
considera che negli ultimi dieci anni sono raddoppiati i pasti biologici
serviti nelle mense scolastiche, toccando quota 1,2 milioni”.
“Di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti
falsamente biologici è necessario – sottolinea la Coldiretti – che sia
facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima
e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto
consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato”. In attesa che questo
avvenga il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti
biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli
agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli
alimenti in vendita.
Anche la Cia-Confederazione italiana agricoltori, plaude al maxi-sequestro di
stamattina visto che, a dispetto della crisi, il biologico continua a crescere
costantemente in termini di consumi e fatturato e proprio per questo diventa
sempre più spesso bersaglio di frodi e sofisticazioni alimentari.

Fonte: helpconsumatori.it

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