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Le ricerche di Gerona 2005

(06-05-13) Caffè, un beneficio per chi è sano: raddoppia l'apporto di antiossidanti


Un report di esperti del 'Mario Negri' promuove la dose di 3-4 tazzine giornaliere e ricorda i 'pregi' di caffeina e polifenoli. Ma avverte: per alcune persone e con l'assunzione di alcuni farmaci è bene fare molta attenzione


MILANO - "Consumando 3-4 tazzine al giorno, una persona sana può godere del piacere di bere un buon caffè senza temere per la propria salute". Così Alessandra Tavani, capo del Laboratorio di epidemiologia delle malattie croniche dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, sintetizza la morale del booklet "Caffè e salute", scritto in collaborazione con l'Irccs diretto da Silvio Garattini. In esso, gli esperti promuovono i benefici della bevanda più amata dagli italiani, almeno nelle persone senza problemi di salute. In particolare nel nostro Paese, dove frutta e verdura fanno parte della dieta, "3-4 tazzine di caffè raddoppiano l'apporto di sostanze antiossidanti".


"Non bisogna fare confusione tra effetti della caffeina e del caffè - avverte Tavani - . La caffeina della tazzina di caffè è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell'aumento della vigilanza e dell'aumento della motilità intestinale. Inoltre la caffeina a dosi appropriate potenzia gli effetti antidolorifici dell'aspirina, aumentandone la biodisponibilità. Altri componenti del caffè, fra cui i polifenoli - ricorda l'esperta - potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l'insorgenza delle malattie cardiovascolari, del tumore del cavo orale/faringe, del tumore del fegato, della cirrosi epatica, del tumore dell'endometrio e forse del tumore del colon-retto. Dati molto recenti mostrano che il caffè sembra essere associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se i risultati vanno confermati".


Ma cosa succede alla caffeina quando viene ingerita? "Parlando di persone adulte e sane, escludendo le donne in gravidanza - continua Tavani - la caffeina ingerita entra in circolo in circa 30 minuti, viene assorbita al 99% nel giro di un'ora, non si lega alle proteine plasmatiche, ha il suo picco massimo di concentrazione dopo 2 ore dall'assunzione e i suoi livelli plasmatici vengono dimezzati in 3-4,5 ore".


Ma non tutti sono ugualmente sensibili alla caffeina: "Esistono metabolizzatori lenti e metabolizzatori veloci, sembra che questo dipenda dalle caratteristiche genetiche della persona", riferisce la ricercatrice del 'Mario Negri'. "Naturalmente - puntualizza - chi elimina la caffeina lentamente risente di più e più a lungo dei suoi effetti. Sono le persone che sostengono di non dormire se prendono il caffè dopo le 17, o che riportano altri effetti forti dopo aver bevuto il caffè. Altre persone riferiscono di avere tachicardia. E' bene che chi non tollera la caffeina si astenga dal consumo di caffè oppure utilizzi caffè decaffeinato che contiene quantità trascurabili di caffeina", suggerisce Tavani.


Quanto alla possibile interazione con i farmaci, spiega Tavani, "dal punto di vista teorico vi sono numerose interazioni della caffeina con diversi medicinali, soprattutto quelli attivi sul sistema nervoso centrale.
Tuttavia, per la maggior parte dei farmaci non vi sono evidenze di rilevanza clinica dell'interazione, eccetto per consumi molto alti di caffè (oltre 4 tazzine al giorno), che sono sconsigliabili in ogni caso. L'unica sostanza per la quale l'interazione con il caffè è pericolosa è l'efedra e i suoi derivati, efedrina e pseudo-efedrina".
Questo 'mix' "può provocare, in qualche caso, tachicardia, ipertensione, aritmia cardiaca ed emorragie intracraniche, eventi talvolta gravi se non addirittura mortali. Ciò nonostante, prima di eliminare la caffeina, conviene eliminare l'efedrina anche perchè, se si assume efedrina, non si deve eliminare solo il caffè, ma anche le bevande a base di cola, quelle energetiche (energy drink) e i farmaci contenenti caffeina".


In conclusione, ecco la 'ricetta' degli scienziati: "In base alle conoscenze attuali, in una persona sana e non 'sensibile' alla caffeina, dosi moderate di caffè, come 3-4 tazzine al giorno che corrispondono per il caffè espresso e moca a circa 240-300 milligrammi di caffeina, assunti durante l'arco del giorno, non nuocciono alla salute, ma possono apportare benefici tuttora in attesa di conferma".

Fonte: Repubblica.it

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