(20-05-13) La camminata veloce è benefica dopo ictus
Tra i pazienti sopravvissuti a ictus la camminata veloce e regolare migliora
mobilità, forma fisica e qualità della vita. Inoltre, camminare con familiari o
amici aiuta a superare la paura di cadere e non farcela, migliorando
complessivamente la qualità della vita
Tra i pazienti sopravvissuti a ictus la camminata veloce e regolare migliora
mobilità, forma fisica e qualità della vita. Inoltre, camminare con familiari o
amici aiuta a superare la paura di cadere e non farcela, migliorando
complessivamente la qualità della vita. Queste le conclusioni di uno studio
condotto dal dipartimento di terapia fisica dell’università delle Indie
occidentali, in Giamaica, e pubblicato sulla rivista dell’American heart
association, Stroke.
Superare le paure che limitano attività
In generale, dopo un ictus, la mancanza di energie e la paura di cadere fanno
sì che molti pazienti limitino la propria vita sociale. Alcuni studi avevano
precedentemente dimostrato che un’attività fisica non troppo pesante, come
camminare su un tapis roulant o pedalare su una cyclette, migliora la forza
degli arti inferiori, la capacità aerobica e le abilità funzionali dei soggetti
sopravvissuti a ictus. Tuttavia, nessuno studio aveva finora valutato gli
effetti di una semplice camminata sulla qualità della vita di questi pazienti.
Questo hanno fatto i ricercatori giamaicani. «Con un trial controllato
randomizzato, in tre diversi ospedali abbiamo selezionato 128 pazienti, 70
donne e 58 uomini, di età superiore ai 40 anni. I soggetti avevano subito un
ictus ischemico o emorragico tra i 6 mesi e i 2 anni precedenti il
reclutamento, ma tutti erano in grado di camminare autonomamente, da soli o con
un bastone» spiega Carron Gordon, primo autore della ricerca. «Un gruppo di
pazienti ha praticato la camminata veloce all’aperto per 30 minuti 3 volte la
settimana per un periodo di 3 mesi; il secondo gruppo, invece, ha ricevuto
massaggi terapeutici 3 volte la settimana, senza però seguire nessun programma
specifico di esercizio fisico» continua Gordon. All’inizio e alla fine dello
studio sono stati valutati la qualità della vita correlata allo stato di
salute, secondo il 36-Item short form health survey (SF-36), la forza delle
gambe, espressa come indice di motricità, e la resistenza, determinata dopo 6
minuti di camminata; inoltre, battito cardiaco e pressione arteriosa venivano
misurati prima e dopo ciascuna sessione di esercizio. Confrontato con il gruppo
di controllo, il gruppo di camminatori ha ottenuto un incremento del 16,7%
della qualità di vita associata alla salute fisica; inoltre, nel test di
resistenza si è registrato un aumento della distanza percorsa del 17,6%. Anche
la frequenza cardiaca a riposo è risultata più bassa per i camminatori, almeno
al completamento del programma. Non si sono invece registrate differenze
significative né nell’indice di motricità, né nella componente mentale della
qualità della vita. «La mancanza di un effetto benefico sulla salute mentale
potrebbe però dipendere da un incremento di questo parametro anche nel gruppo
di controllo, dovuto all’attenzione data ai singoli pazienti durante le
sessioni di massaggio» puntualizza Gordon.
Metodo poco costoso
La camminata veloce pare quindi il modo migliore per tornare attivi dopo un
evento cerebrovascolare. «È poco costosa e può essere intrapresa abbastanza
facilmente, senza la necessità di un equipaggiamento particolare. I medici
dovrebbero incoraggiare i pazienti a svolgere questo tipo di esercizio dopo un
ictus» conclude Gordon. Per di più camminare aiuta a controllare la pressione
arteriosa e il peso corporeo, perciò l’American heart association raccomanda
almeno 2 ore e mezzo di esercizio moderato o 75 minuti di esercizio intenso a
settimana per la maggior parte delle persone. Per i pazienti post-stroke la
raccomandazione è di impegnarsi da 3 a 7 giorni la settimana, con sessioni di
20-60 minuti a seconda del grado di preparazione fisica.
Fonti:
STROKE. 2013 MAR 7. [EPUB AHEAD OF PRINT]
doctornews33
News
In evidenza
"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."
Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.
Informazioni utili
-
Ricette a zona
-
Tabelle nutrizionali
-
Tabella composizione corporea
-
ABC della nutrizione