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Le ricerche di Gerona 2005

(22-05-13) Maratona e antidolorifici: un’accoppiata rischiosa



Negli sport di resistenza, mitigare il dolore con gli analgesici può causare
effetti collaterali: è la conclusione di uno studio pubblicato online sulla
rivista British medical journal open

Negli sport di resistenza, mitigare il dolore con gli analgesici può causare
effetti collaterali: è la conclusione di uno studio pubblicato online sulla
rivista British medical journal open. «Molti concorrenti cercano di evitare che
il dolore interferisca con la performance usando farmaci da banco facilmente
reperibili in farmacia o sugli scaffali dei supermercati» spiega Bertold
Renner, ricercatore del Dipartmento di farmacologia e tossicologia clinica e
sperimentale dell’Università di Erlangen, in Germania, il quale, assieme ai
colleghi, ha studiato l’impatto di questi composti sui partecipanti alla
maratona di Bonn del 2010. «In tutto circa 4.000 dei 7.048 concorrenti hanno
risposto a un questionario online, e la maggior parte di essi, l’87%, aveva già
corso maratone» spiega il farmacologo. Tra quelli che usavano antidolorifici
prima della gara, 1 su 5 lo faceva anche in allenamento, acquistando spesso
senza prescrizione diclofenac, aspirina e ibuprofene. «Un primo dato è che il
numero di partecipanti costretti al ritiro a causa di dolori era simile tra chi
usava gli antidolorifici e chi non lo faceva» afferma Renner. Tutt’altra cosa,
invece, il ritiro per disturbi gastrointestinali, molto più frequente tra chi
faceva uso dei suddetti farmaci. Stesso discorso per i crampi muscolari: il
ritiro per questo motivo, di solito raro, cresceva a vista d’occhio tra gli
utilizzatori di aspirina o composti simili. Morale: chi assumeva analgesici
aveva un rischio 5 volte più alto di avere crampi allo stomaco, disturbi
cardiovascolari, sanguinamenti gastrointestinali, sangue nelle urine e dolori
articolari e muscolari. Ma non è tutto. Nove di loro sono pure finiti in
ospedale: 3 per insufficienza renale temporanea dopo ibuprofene, 4 per
sanguinamenti gastrointestinali dopo aspirina, e 2 dopo un attacco di cuore
successivo all’assunzione di aspirina. Inoltre, nessuno degli intervistati era
a conoscenza degli eventuali rischi associati all’assunzione di antidolorifici
negli sport di resistenza. «I nostri dati indicano che l'uso di inibitori della
ciclossigenasi negli sport di resistenza può essere dannoso» sottolinea il
farmacologo, ribadendo la necessità di ulteriori studi per capire se il loro
uso prima e durante l’attività sportiva vada del tutto evitato.

Fonti:
BMJ Open 2013;3:e002090
doctornews33


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