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Le ricerche di Gerona 2005

(27-05-13) OLIO D’OLIVA (MA NON SOLO) CONTRO I SEGNI DEL TEMPO



La dieta che aiuta a conservare una pelle giovane
Grazie agli studi si arricchisce l’elenco degli alimenti anti-età
MILANO - Se è vero che, come si dice, "la bellezza viene da dentro", una sana alimentazione deve avere certamente un ruolo nel favorire un bell’aspetto, anche quando il passare del tempo lascia i suoi segni . Ma quali sono gli alimenti che più contribuiscono a ritardare l'invecchiamento cutaneo? Una delle novità più recenti giunge da uno studio pubblicato su PLoS-ONE. Alcuni ricercatori francesi, nell'ambito di un ampio studio sull'impatto della supplementazione alimentare, hanno voluto verificare, su quasi 3mila persone fra 45 e 60 anni, se il consumo dei "buoni" acidi grassi monoinsaturi (di cui è ricco l'olio d'oliva) fosse associato all'età della pelle.
ACIDI GRASSI - Dalla ricerca è emerso che, in entrambi i sessi, l’invecchiamento cutaneo da esposizione alla luce solare era effettivamente minore fra chi consumava più olio d'oliva e questo indipendentemente dai fattori noti per influire sull'età della pelle, come il fumo. Fonti di acidi grassi monoinsaturi diverse dall'olio d'oliva - per esempio, carni e prodotti lattiero caseari - non sembravano invece esercitare la stessa azione protettiva. «Gli acidi grassi monoinsaturi dell'olio di oliva sono molto più "resistenti" ai danni causati dall’ossigeno, rispetto agli acidi grassi polinsaturi di cui sono ricchi gli oli di semi - dice Mauro Picardo, direttore del Laboratorio di fisiopatologia cutanea e del Centro di Metabolomica, all’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma -. Questo li rende meno propensi a generare prodotti dannosi, come i radicali liberi, che contribuiscono all'invecchiamento cutaneo. Inoltre, l'olio di oliva, quello extravergine in particolare, contiene quantità significative di sostanze con notevole attività antiossidante, come lo squalene e i polifenoli». Nello studio francese, però, si è anche osservato che il consumo di olio d'oliva era associato a una dieta salutare, di cui questo condimento potrebbe quindi rappresentare un indicatore.
AMICI DELLA PELLE - Ma sono diversi i componenti che potrebbero contribuire a mantenere giovane la pelle. Fra questi (come suggerisce una recente revisione pubblicata su Dermato-Endocrinology) la vitamina C, i polifenoli e i due carotenoidi beta carotene e licopene. Anche la vitamina D - la cui produzione a livello cutaneo, dovuta all’esposizione ai raggi solari, si riduce sensibilmente con l'età - sembra avere un ruolo dermoprotettivo, come pure i probiotici. Alcuni studi, seppure preliminari, suggeriscono infatti che alcuni ceppi di probiotici possano esercitare i loro effetti benefici, oltre che sull'intestino, anche sulla pelle, attraverso la modulazione della risposta immunitaria cutanea. «Si tratta di un’osservazione nuova e di grande interesse - commenta Picardo - che va ad aggiungersi a quanto già sapevamo: la cute riflette la salute generale dell'organismo, e una dieta corretta può avere un effetto positivo su entrambi i fronti. Una delle prove più convincenti l'ha fornita uno studio su gemelli monozigoti (e quindi identici) che ha dimostrato come l'invecchiamento della pelle fosse sensibilmente differente tra i gemelli, confermando che i fattori ambientali e stili di vita, indipendentemente dai fattori genetici, condizionano il nostro modo di invecchiare».

Fonte: Carla Favaro
Www.corriere.it

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