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Le ricerche di Gerona 2005

(01-06-13) Nei depressi un bicchiere tira l’altro, fino all’alcolismo




Bere per tirarsi su? Sarà anche d’effetto nei film, ma provoca dipendenza da
alcol che, una volta radicatasi, porta a bere ulteriormente per dimenticare la
depressione, con persistenza che facilmente si trasforma in dipendenza

Bere per tirarsi su? Sarà anche d’effetto nei film, ma provoca dipendenza da
alcol che, una volta radicatasi, porta a bere ulteriormente per dimenticare la
depressione, con persistenza che facilmente si trasforma in dipendenza. «Questo
accade soprattutto negli individui con disturbi dell’umore latenti - quindi non
curati - oppure con disturbi affettivi» esordisce Rosa Crum, epidemiologa della
Johns Hopkins University di Baltimora, Maryland, e prima autrice di uno studio
sull’argomento pubblicato su Jama Psychiatry.
Afferma l’esperta: «I passati studi clinici hanno ben documentato lo stretto
legame esistente tra alcol-dipendenza e sintomi depressivi. Anche con le dovute
eccezioni, i pazienti affetti in contemporanea da queste due condizioni hanno
spesso una prognosi peggiore rispetto a chi è afflitto da una sola di esse». Ma
non è tutto: la compresenza di alcolismo e disturbi dell’umore è più alta di
quanto si pensi. Per esempio i dati dello studio Nesarc (National Epidemiologic
Survey on Alcohol and Related Conditions) indicano che depressione maggiore,
distimia, mania e ipomania si associano in modo significativo alla dipendenza
da alcol, con frequenza fino al 20%, specie tra le donne. E ancora: dai dati di
un altro studio, il Comorbidity national survey, emerge che tra l’8 e il 35%
delle persone con disturbi d’ansia dice di assumere alcol o farmaci per tirarsi
su. Così Crum e colleghi hanno esaminato 43.093 adulti intervistati sull’
argomento nel 2001 e nel 2002, 34.653 dei quali sono stati intervistati
nuovamente nel 2004 e nel 2005. «L’ipotesi di partenza era che l’
automedicazione con alcol per migliorare l'umore aumentasse incidenza e
persistenza dell’alcolismo» sottolinea l’epidemiologa. I risultati lo
confermano: l’automedicazione alcolica dei disturbi dell’umore triplica le
probabilità di sviluppare dipendenza persistente.
«Il nostro studio identifica un importante fattore di rischio per lo sviluppo
e la persistenza di alcolismo, che può essere l’obiettivo di una strategia
preventiva di salute mentale diretta alle persone con depressione latente non
trattata, non consapevoli dell’importanza di non annegare nell’alcol i disturbi
dell’umore» conclude la ricercatrice.

Fonti:
Jama Psychiatry. Published online May 1, 2013. doi:10.1001/jamapsychiatry.
2013.1098
doctornews33


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