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Le ricerche di Gerona 2005

(01-06-13) Diabete 2, il rischio aumenta con una bibita zuccherata al dì



Un nuovo studio, europeo, suggerisce che bere una bevanda zuccherata al giorno
aumenta di circa il 20% il rischio di diabete di tipo 2. In particolare, il
consumo giornaliero di una lattina da circa 355 ml di una bevanda dolce, o
artificialmente dolcificata, aumenta rispettivamente del 22% e del 52% la
probabilità di sviluppare diabete non insulino-dipendente

Un nuovo studio, europeo, suggerisce che bere una bevanda zuccherata al giorno
aumenta di circa il 20% il rischio di diabete di tipo 2. In particolare, il
consumo giornaliero di una lattina da circa 355 ml - il corrispettivo di 12
once - di una bevanda dolce, o artificialmente dolcificata, aumenta
rispettivamente del 22% e del 52% la probabilità di sviluppare diabete non
insulino-dipendente.

È lo zucchero aggiunto che fa la differenza
Lo studio, coordinato da Dora Romaguera della School of public health dell’
Imperial college di Londra, Regno Unito, è stato appena pubblicato su
Diabetologia, e corrobora i risultati di ricerche precedenti, in particolare
quelli di una metanalisi pubblicata nel 2010, che aveva valutato 8 studi
prospettici, quasi tutti condotti in Nordamerica, individuando un incremento
del 25% di diabete di tipo 2 per ogni lattina di bibita zuccherata consumata.
Per valutare il legame tra il consumo di diversi tipi di bevande analcoliche
zuccherate - spremute o succhi di frutta, bibite zuccherate o contenenti
dolcificanti artificiali - e insorgenza di diabete tipo 2, Romaguera e colleghi
hanno utilizzato i dati raccolti in 8 centri sparsi in tutta Europa - Italia
inclusa - nell’ambito dello studio longitudinale Epic-InterAct (European
prospective investigation into cancer and nutrition). I ricercatori hanno così
effettuato uno studio caso-controllo su una sotto-coorte di Epic-InterAct, all’
interno della quale sono stati riscontrati circa 12.000 casi di diabete tipo 2
e selezionati circa 16.000 controlli. Per valutare la quantità di bevande
zuccherate consumate giornalmente, i partecipanti hanno compilato questionari,
validati e specifici per ciascun paese, relativi al regime alimentare seguito e
all’introito calorico giornaliero.
«Il risultato di una prima analisi ha indicato un aumento significativo dell’
incidenza di diabete 2 tra i consumatori di bibite zuccherate. Anche dopo aver
aggiustato per potenziali fattori confondenti quali apporto energetico e indice
di massa corporea (Imc), la correlazione tra bevande dolci e diabete permaneva,
sebbene attenuata» spiega Romaguera. «Per le bevande addizionate con
dolcificanti artificiali l’associazione perde la significatività statistica,
suggerendo una possibile mediazione del Imc, mentre il consumo di succhi e
spremute non è stato associato a un aumentato rischio di diabete tipo 2»
riprende l’esperta.

L’ennesima stoccata alle bevande dolci
Diversi i punti di forza dell’analisi: tra gli altri, la potenza e il disegno
prospettico dello studio, oltre all’ampia rappresentatività della popolazione
europea. Non manca tuttavia qualche limite, specie il fatto che abitudini
alimentari e Imc siano stati misurati solo all’arruolamento, senza tener conto
delle possibili modificazioni durante il follow-up.
Lo studio condotto dal consorzio InterAct rappresenta l’ennesima stoccata alle
bevande dolci. Esso conferma studi precedenti e supporta ulteriormente le
raccomandazioni emanate dall’American heart association che suggeriscono di non
consumare oltre 36 once, quindi un corrispettivo di 450 calorie o 3 lattine di
bibite zuccherate alla settimana.
«Quello che Epic ci dice è assolutamente in linea con quanto abbiamo visto in
studi effettuati negli Stati Uniti» commenta Robert Ratner medico e direttore
scientifico per l’American diabetes association. E continua: «Questi studi ci
danno messaggi chiari che dobbiamo ascoltare, i dati ottenuti sono schiaccianti
e convincenti. Diminuire il consumo di bibite zuccherate è un punto cruciale
per ridurre l’incidenza del diabete di tipo 2, per questo bisogna mettere in
atto politiche sanitarie e strategie educative, oltre a una maggiore
informazione per sensibilizzare il pubblico su questo tema».

Fonti:
Diabetologia. 2013 Apr 26. [Epub ahead of print]
doctornews33

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