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Le ricerche di Gerona 2005

(06-06-13) REFLUSSO GASTROESOFAGEO Acidità di stomaco? Più che il menu controllate la bilancia



Cambiano i consigli sui cibi: per combattere la risalita dei succhi gastrici meno proibizioni e tanta verdura
MILANO - Contrordine per chi soffre di reflusso gastroesofageo, cioè di una risalita dei succhi gastrici nell’esofago così frequente da creare una vera e propria patologia: la dieta conta fino a lì. Dalle linee guida dell'American College of Gastroenterology, emerge infatti che non esiste un regime alimentare valido per ridurre acidità e bruciore in tutti. «In effetti - commenta Massimo Zuin, direttore dell'Unità di gastroenterologia e epatologia dell'Ospedale San Paolo di Milano - queste linee guida hanno ridimensionato il ruolo della dieta e, più in generale, anche dello stile di vita. Non sembra, infatti, giustificata l'esclusione, a priori, di certi alimenti o bevande da parte di tutti i pazienti. Persino l'abolizione del fumo e dell’alcol non sembra migliorare i sintomi della malattia. In caso di sovrappeso o obesità è invece sempre valida la raccomandazione di dimagrire. Il troppo grasso addominale provoca un aumento della pressione all'interno dell'addome, e la conseguente compressione della parete dello stomaco favorisce il reflusso di acido nell’esofago» (GUARDA).
DIETA VERDE - Se gli accorgimenti dietetici vanno personalizzati, la "dieta verde" si sta comunque rivelando sempre più utile per prevenire le complicanze della malattia da reflusso, quali l'esofagite (infiammazione esofagea dovuta all’azione "irritativa" dell’acido gastrico) e l’esofago di Barrett, fattore di rischio per il tumore dell'esofago. Lo confermano due nuovi studi. Nel primo, pubblicato da Digestive Diseases and Sciences, alcuni ricercatori dell'Università di Seul (Corea), hanno confrontato 148 monaci buddisti, vegetariani, con altrettanti soggetti non vegetariani: hanno osservato che l'esofagite da reflusso era assai meno frequente fra i monaci, nonostante fossero più grassi dei non vegetariani. In un altro studio, condotto in Texas, pubblicato su Cancer Causes Control, i ricercatori, dopo aver analizzato le abitudini alimentari di 155 ammalati di esofago di Barrett e 777 soggetti che non soffrivano di questa patologia, hanno visto che una dieta ricca di verdure verdi (broccoli, spinaci, lattuga, rucola) e di legumi era associata a un ridotto rischio di esofago di Barrett. «Tra i consumatori abituali di verdure e legumi il rischio di ammalarsi di esofago di Barrett è circa dimezzato» commenta Massimo Rugge, coautore dello studio. I componenti cui va il merito di questo effetto sono: fibra, folati e, soprattutto, antiossidanti, che proteggono il Dna delle cellule esofagee.

Fonte: Carla Favaro
Www.corriere.it

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