(13-06-13) Omega-3: protezione a dializzati da morte improvvisa
L’olio di pesce protegge i dializzati dalla morte improvvisa. Ecco le
inconsuete conclusioni di uno studio apparso su Kidney international che ha
coinvolto 400 ammalati di insufficienza renale grave sottoposti a emodialisi,
di cui 100 deceduti per morte cardiaca improvvisa durante il primo anno dall’
inizio della procedura di purifica del sangue. Finora, infatti, gli acidi
grassi insaturi, i cosiddetti omega-3, erano noti per i loro effetti benefici
sul cuore, ma nessuno aveva studiato la loro efficacia nella dialisi, una delle
maggiori cause di morte improvvisa. Dice Allon Friedman, professore associato
di medicina presso la Divisione di nefrologia della Scuola di medicina dell’
Università dell’Indiana, nonché primo autore dello studio: «La presenza di
elevate concentrazioni di acidi grassi omega-3 nel sangue dei pazienti che
iniziavano l’emodialisi era strettamente legata a un basso rischio di morte
cardiaca improvvisa nel primo anno di terapia». E secondo Friedman i risultati
sono così evidenti da richiedere future conferme con trial clinici controllati.
«La sopravvivenza a 5 anni per i pazienti in emodialisi si attesta intorno 35
per cento, con un rischio di morte più alto nei primi mesi del trattamento»
prosegue il nefrologo statunitense, il cui lavoro è stato finanziato dai
National institutes of health e dalla National kidney foundation. La causa più
comune di morte in questi pazienti è appunto la morte cardiaca improvvisa, che
dà conto all’incirca di un decesso su quattro. «Il tasso annuo di morte
cardiaca improvvisa negli emodializzati arriva al 6-7 per cento, superiore
anche a quello osservato nei pazienti con insufficienza cardiaca» rimarca
Friedman, sottolineando che i suoi dati potrebbero essere il primo passo verso
l'identificazione di un possibile trattamento per la morte cardiaca improvvisa
nei pazienti in dialisi. Ma non solo: «Dato che alte quantità di omega-3 sono
contenute in alcuni alimenti quali i semi di lino e l’olio di semi di lino e
pesci come salmoni, sgombri e sardine, i nostri risultati hanno importanti
implicazioni anche per il tipo di dieta da suggerire ai pazienti in dialisi»
conclude il nefrologo.
Fonti:
KIDNEY INT. 2013 FEB 6. DOI: 10.1038/KI.2013.4. [EPUB AHEAD OF PRINT]
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