(14-06-13) Da alcaloidi delle solanacee protezione dal Parkinson
Assumere cibi che contengono nicotina come le solanacee, per esempio peperoni
o pomodori, può ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson
Assumere cibi che contengono nicotina come le solanacee, per esempio peperoni
o pomodori, può ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson.
Parola di Susan Searles Nielsen, ricercatrice dell’Università di Washington a
Seattle, e prima firmataria di un articolo su Annals of neurology. «La malattia
di Parkinson è un disturbo del movimento causato dalla perdita di cellule
cerebrali che producono dopamina» dice la neurologa. «Quasi un milione di
americani ha i sintomi che includono tremori, rigidità degli arti e perdita di
equilibrio, con 60.000 nuovi casi l’anno, e dieci milioni di persone ne
soffrono in tutto il mondo». Attualmente sono disponibili solo farmaci
sintomatici o procedure complesse e solo parzialmente efficaci come la
stimolazione cerebrale profonda. Studi precedenti hanno dimostrato che il fumo
di sigaretta o altri tipi di tabacco come quello della Nicotiana tabacum, una
pianta della famiglia delle Solanaceae, riducono il rischio di ammalarsi di
Parkinson. Tuttavia, non è noto se a fornire l’effetto protettivo sia la
nicotina o altri componenti del tabacco, oppure se le persone che si ammalano
sono semplicemente meno inclini a usare il tabacco a causa delle alterazioni
cerebrali che si verificano quando la malattia comincia, molto prima diagnosi.
Per chiarire l’argomento Searles Nielsen e colleghi hanno selezionato 490
pazienti con nuova diagnosi di Parkinson e 644 individui sani come gruppo di
controllo. Tutti i partecipanti hanno compilato questionari di valutazione
della loro dieta e dell’uso di tabacco, inteso come fumo di sigaretta, sigari,
pipa o tabacco non fumato. «Il consumo di verdure non modifica il rischio di
malattia, ma quello di Solanaceae commestibili, specie peperoni, è legato a
doppio filo con un significativo calo delle probabilità di sviluppare il
Parkinson» osserva Searles Nielsen. L’effetto protettivo è particolarmente
evidente in uomini e donne con poco o nessun uso precedente di tabacco, che
contiene molta più nicotina dei cibi studiati. «I nostri dati sono i primi ad
associare la nicotina nella dieta e il rischio di Parkinson» commenta la
neurologa, sottolineando la necessità di ulteriori conferme dei risultati, che
potrebbero portare a possibili interventi preventivi.
Fonti:
Annals of Neurology; Published May 9, 2013
doctornews33
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