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Le ricerche di Gerona 2005

(22-06-13) L’alopecia areata, quasi sempre non è sola




Chi ha l’alopecia areata (Aa) ha un’elevata frequenza di comorbidità, almeno secondo uno studio svolto da Kathie Huang, ricercatrice del Brigham and Women Hospital di Boston e pubblicato su Jama Dermatology. «L’alopecia areata è una malattia autoimmune che si manifesta con perdita di peli da alcune o tutte le zone del corpo, in genere il cuoio capelluto, con effetti deleteri sulla qualità di vita dei pazienti» dice Huang, spiegando che la sua prevalenza varia tra lo 0,1 e 0,2%, arrivando a punte dello 0,7-3% nei pazienti con patologie dermatologiche. L’ipotesi causale più accreditata è che questo tipo di alopecia sia mediata da un’eziologia autoimmune con il contributo di fattori ambientali, agenti infettivi, vaccinazioni e stress. Le terapie più comuni includono gli steroidi intralesionali e i farmaci immunosoppressori. «L’alopecia areata, inoltre, è stata più volte riferita in associazione a molteplici patologie, tra cui la vitiligine, il lupus eritematoso, la psoriasi, l’atopia, le malattie della tiroide, e disturbi mentali» riprende la ricercatrice, specificando che gran parte delle segnalazioni erano su piccole casistiche o riferite dai pazienti. Ecco quindi il perché di questo studio, che nell’intento di chiarire il legame tra Aa e comorbidità, ha esaminato la prevalenza di malattie concomitanti in una casistica di 3.568 soggetti con Aa visitati dal Partners healthcare system di Boston tra gennaio 2000 e gennaio 2011. Le comorbidità di più frequente riscontro includono patologie autoimmuni come le malattie tiroidee nel 14,6% dei casi, il diabete mellito nell’11,1%, la malattia infiammatoria intestinale nel 6,3%, il lupus eritematoso sistemico nel 4,3%, l'artrite reumatoide nel 3,9%, e la psoriasi e l’artrite psoriasica nel 2% dei casi. Elevata anche la frequenza di malattie allergiche: rinite o asma sono presenti in oltre un terzo dei pazienti e la dermatite da contatto o altri eczemi nel 35,9%. Infine, ansia o depressione colpiscono il 25,5% dei soggetti esaminati, l’iperlipidemia il 24,5%, l’ipertensione il 21,9%, e la malattia da reflusso gastroesofageo il 17,3%. «Data l’elevata prevalenza di malattie concomitanti, i dermatologi che si occupano di pazienti con AA dovrebbero sempre valutare l’eventuale presenza di comorbidità» conclude Huang.

Fonti:
JAMA Dermatol. 2013;():1-5
doctornews33

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