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Le ricerche di Gerona 2005

(03-07-13) Rischio di psicosi alto e prolungato



I pazienti ad altissimo rischio di psicosi hanno elevate probabilità a lungo
termine di sviluppare i sintomi, e i servizi psichiatrici dovrebbero seguirli
in questo periodo per cogliere precocemente la comparsa dei disturbi. Ecco le
conclusioni dello studio australiano Pace 400 pubblicato su Jama Psichiatry,
dove il numero indica i partecipanti e l’acronimo sta per Personal Assessment
and Crisis Evaluation. «Il trattamento della fase prodromica della schizofrenia
e altri disturbi psicotici potrebbe portare alla loro prevenzione, consentendo
nel contempo l’esame dei fattori di rischio e dei biomarcatori» esordisce
Barnaby Nelson ricercatore del Centre for Youth Mental Health, University of
Melbourne, in Australia e primo firmatario dell’articolo. A questo scopo sono
stati sviluppati a meta degli anni '90 i criteri cosiddetti ultra high risk
(UHR), in cui si definiscono tre gruppi di soggetti a rischio, collocati
tipicamente nella fascia di età tra 15 e 30 anni. Nel primo ci sono solo
sintomi psicotici sfumati, nel secondo ci sono brevi episodi psicotici che si
risolvono spontaneamente, mentre l’ultimo gruppo è fatto da pazienti con
possibile vulnerabilità genetica che hanno, per esempio, un parente di primo
grado affetto da psicosi. Per valutare l’affidabilità dei criteri Uhr a lungo
termine i ricercatori australiani hanno verificato il tasso di transizione
verso una psicosi fino a 15 anni dalla prima visita psichiatrica. Allo studio
hanno partecipato 416 pazienti Uhr arruolati tra il 1993 e il 2006 nei quali l’
eventuale transizione a disturbo psicotico è stata verificata fino a 15 anni
dall’inizio dello studio. E i dati raccolti indicano non solo che il rischio
più elevato di sviluppare una psicosi è nei primi due anni dall’inquadramento
iniziale, ma che i pazienti continuano a essere a rischio nel decennio
successivo. «Dai nostri risultati emerge che i pazienti Uhr hanno un evidente
rischio a lungo termine di transizione psicotica, che è particolarmente elevato
nei primi 2 anni dall’inquadramento clinici iniziale. E questo elimina una
volta per tutte i dubbi di recente sorti circa il valore predittivo dei criteri
Ultra High Risk» conclude Nelson.


Fonti: Jama Psychiatry. Published online June 5, 2013

doctornews33


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