(05-07-13) Attenzione quando l’utero va “fuori posto”
Fenomeno nascosto, l'endometriosi rappresenta un problema pesante da
affrontare per le donne che ne soffrono. Difficile è innanzitutto riconoscere
il quadro: la diagnosi a volte arriva anche anni dopo la comparsa dei sintomi,
spesso legati a fortissimo dolore mestruale che non si attenua nei giorni che
seguono all'inizio delle perdite. Altro problema da non sottovalutare: questa
patologia può anche influire pesantemente sulle possibilità di procreare, in
quanto aumenta il rischio di scarsa fertilità femminile. Per questo questa
sorta di "migrazione" di porzioni più o meno grandi dell'endometrio che si
possono sviluppare in piccole isole che si creano nelle ovaie, nell'intestino e
in altri organi, è un problema da riconoscere ed affrontare per tempo. Per le
donne che ne soffrono - si tratta soprattutto di giovani tra i 25 e i 34 anni -
le difficoltà non sono certo leggere. Otto volte su dieci hanno difficoltà a
continuare la vita lavorativa. Nel 73 per cento dei casi si scontrano con
problemi di relazione con amici e familiari. E soprattutto, spesso non sono
credute proprio perché l'endometriosi spesso non viene riconosciuta e comunque
prima che arrivi la diagnosi ci vuole tempo. La patologia è legata all'azione
degli ormoni che regolano i flussi mestruali e agiscono sull'endometrio
indipendentemente dal luogo in cui questo si trova. Per questo il tessuto che
riveste l'utero, pur se migrato in altre sedi del corpo, risponde al naturale
ciclo mestruale, infiammandosi periodicamente. Trattamenti medici e, in alcuni
casi, un approccio chirurgico possono rappresentare la soluzione per la
paziente. Attenzione però: "òa chirurgia va limitata a determinate situazioni e
presenta comunque recidive in un caso su due - ricorda Luigi Fedele, Direttore
del Dipartimento della donna, del bambino e del neonato presso la Fondazione
IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano".
Fonte: edott.it
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