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Le ricerche di Gerona 2005

(07-07-13) Demenza e ipoglicemia: l’una chiama l’altra



Secondo un articolo su JAMA Internal Medicine c’è un’associazione
bidirezionale tra ipoglicemia e demenza. «Molti studi suggeriscono che il
diabete aumenta il rischio di disturbi cognitivi, come la malattia di Alzheimer
e la demenza vascolare. E’ lecito quindi domandarsi se la terapia antidiabetica
possa prevenire la demenza» dice Kristine Yaffe, internista della University of
California, San Francisco e primo autore dell’articolo, sottolineando che
valori glicemici troppo bassi possono compromettere la funzione cognitiva, e la
grave ipoglicemia può addirittura causare danni neuronali. «Le ricerche svolte
finora su una potenziale associazione tra ipoglicemia e disturbi cognitivi
hanno dato risultati contrastanti» osserva la ricercatrice, che assieme ai
colleghi ha studiato 783 adulti anziani diabetici per oltre dieci anni: durante
il follow up 61 pazienti, il 7,8 per cento della casistica totale, hanno avuto
ipoglicemia e 148, il 18,9 per cento, hanno sviluppato demenza. «L'ipoglicemia
si verifica spesso nei diabetici, e può influenzare negativamente la sfera
cognitiva. Ciò a sua volta può compromettere la gestione DM e portare a
ipoglicemia» riprende Yaffe, spiegando che i pazienti che hanno sperimentato un
evento ipoglicemico avevano un rischio doppio di sviluppare disturbi cognitivi
rispetto ai pazienti senza ipoglicemia. Inoltre, i partecipanti allo studio che
hanno sviluppato demenza avevano un aumentato rischio di eventi ipoglicemici
successivi rispetto ai pazienti senza evidenza di deterioramento cognitivo.
«L'associazione è rimasta anche dopo i necessari aggiustamenti statistici per
età, sesso, livello di istruzione, etnia, comorbilità e altre covariate,
fornendo la prova evidente di uno stretto legame reciproco tra ipoglicemia e
demenza negli anziani con diabete mellito di tipo 2» conclude la ricercatrice.
E in un editoriale di commento Kasia Lipska, della Scuola di medicina
dell'Università di Yale, in Connecticut, e Victor Montori della Mayo Clinic di
Rochester, Minnesota, affermano: «L'ipoglicemia è uno dei principali lati
negativi della terapia antidiabetica, specie negli anziani con diabete di tipo
2. Per questo le decisioni sull’intensità e il tipo di cura ipoglicemizzante
debbono tenere conto dei potenziali danni da ipoglicemia, anche nella sfera
cognitiva. Coinvolgere i pazienti in queste strategie terapeutiche può dunque
spostare il corrente approccio glucosio-centrico ad uno più olistico centrato
sul paziente».

Fonti:
Jama Intern Med. 2013;173(11):1-6.
doctornews33

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