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Le ricerche di Gerona 2005

(07-07-13) Attenzione allo iodio in gravidanza (non fatevi mancare la giusta dose)



Anche una lieve carenza nella dieta materna può compromettere lo sviluppo intellettivo del bambino
Attenzione allo iodio in gravidanza: secondo una ricerca inglese, appena pubblicata sulla rivista scientifica Lancet, anche una lieve carenza di questo importante elemento nella dieta materna può compromettere lo sviluppo intellettivo del bambino. Un’affermazione che fa suonare più di un campanello di allarme, perché (sebbene deficit gravi di questo nutriente siano piuttosto rari nei Paesi sviluppati) si stima che in Europa almeno la metà della popolazione non raggiunga le quantità minime raccomandate dall'Organizzazione mondiale della sanità: secondo l’Oms il fabbisogno medio per la popolazione adulta generale è di 150 microgrammi al giorno, che salgono a 250 microgrammi al giorno durante la gravidanza e l’allattamento.
LA RICERCA - La ricerca inglese ha seguito nel tempo un migliaio di donne che, all'inizio degli anni Novanta, hanno accettato di far parte del grande studioChildren of the '90 (letteralmente: i bambini degli anni '90), coordinato dall'Università di Bristol, con l'obiettivo di stabilire le relazioni fra ciò che accade in gravidanza e nella prima infanzia con eventuali problemi di salute che possono manifestarsi in seguito. Tutte le donne partecipanti allo studio hanno partorito fra il 1991 e il 1992; nel primo trimestre di gestazione hanno eseguito un'analisi delle urine per stabilire se stavano assumendo una quantità adeguata di iodio. All'età di 8-9 anni i loro figli sono poi stati sottoposti a un test del QI, il quoziente intellettivo, e a verifiche sulla loro capacità di lettura, di comprensione verbale e di scrittura. I risultati mostrano che i bambini nati da donne i cui livelli di iodio erano anche di poco inferiori a quelli raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità ottenevano nei test punteggi più bassi rispetto ai bambini le cui madri avevano assunto dosi più alte di questo nutriente. La relazione era indipendente da altri fattori che avrebbero potuto influenzare lo sviluppo intellettivo infantile, come il grado di istruzione dei genitori o l'assunzione di alcol da parte della madre in gravidanza; i risultati peggiori si riscontravano proprio nei figli delle donne che avevano mostrato una carenza più accentuata di iodio. «L'associazione fra un apporto di iodio gravemente insufficiente nella dieta materna e le anomalie nello sviluppo del sistema nervoso è nota da tempo, — si fa notare nell'editoriale che accompagna l'articolo su Lancet —ma gli studi sull'effetto di una lieve carenza di questo elemento in gravidanza erano finora troppo pochi per trarre delle conclusioni».
COME ASSUMERE IODIO - La ricerca inglese colma quindi una seria lacuna e sottolinea che «il deficit di iodio è una causa prevenibile delle difficoltà intellettive dei bambini». Per aumentare l'apporto giornaliero, i consigli degli esperti sono quelli di usare sale iodato e di mettere in tavola più spesso pesce (di mare) e buone quantità di verdure sebbene il contenuto del prezioso elemento in queste ultime dipenda dal terreno sul quale sono coltivate.

Fonte: Margherita Fronte
Www.corriere.it

Commento Dr. Parisi : Per quanto riguarda il sale iodato non mi trovo molto d’ accordo, in quanto la biodisponibilita’ dello iodio contenuto nel sale è bassissima, solo i 10% di quello iodio viene assimilato. Inoltre il sale a cui è stato aggiunto lo iodio è cmq sale raffinato, cioè privo di tutti i minerali contenuti in natura nel sale marino e anche spesso esposto a sostanze chimiche tossiche per il suo sbiancamento, potendo portare a diversi problemi per la salute.
Meglio come segnalato il pesce e le verdure specie se crescono in terreni vicino al mare e le alghe

A. Romano : La Paleozona
R. Vergini: Ipotiroidismo





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