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Le ricerche di Gerona 2005

(12-07-13) Mangiare lentamente aiuta!?


Mangiare lentamente aumenta le risposte postprandiali di alcuni ormoni intestinali anoressizzanti in soggetti magri sani. Ma negli obesi cosa succede? Le risposte da uno studio italiano.


Lo studio


Allo scopo di verificare se mangiare lo stesso pasto a velocità diverse possa evocare diverse risposte anoressizzanti postprandiali in soggetti adolescenti e adulti obesi, sono stati arruolati 18 soggetti.


Un pasto di prova è stato consumato in due sessioni differenti per ciascun soggetto, la durata del pasto prevista era 5 min (alimentazione veloce) o 30 minuti (alimentazione lento). Dopo oltre 210 min sono stati misurati i livelli circolanti di: glucagon-like peptide 1 (GLP1), peptide YY (PYY), glucosio, insulina e trigliceridi. Scale visive analogiche sono stati utilizzate per valutare le sensazioni soggettive di fame e sazietà.


Si è così evidenziato che l’alimentazione veloce non ha stimolato il rilascio di GLP1 negli adolescenti e negli adulti obesi, mentre l'alimentazione lenta provocava un aumento dei livelli circolanti di GLP1 solo negli adolescenti obesi. Le concentrazioni plasmatiche di PYY sono aumentate, sia negli adolescenti, sia negli adulti obesi, indipendentemente dal food intake, ma l'alimentazione lenta era più efficace nello stimolare il rilascio di PYY negli adolescenti obesi rispetto agli adulti.


Inoltre, l'alimentazione lenta ha evocato un senso di sazietà più forte solo negli adolescenti obesi, rispetto all’alimentazione veloce, ma lo stesso non è avvenuto negli adulti obesi. E ancora, negli adolescenti obesi, l’alimentazione lenta era associata a un calo della fame (solo a 210 min). Infine, a prescindere dal food intake, le risposte postprandiali di insulina e trigliceridi erano elevate negli adulti obesi che negli adolescenti.


Gli autori ritengono, dunque, che mangiare lentamente possa comportare un aumento della secrezione di peptidi anoressizzanti intestinale e favorire la sazietà negli adolescenti obesi, ma questo controllo fisiologico probabilmente viene a mancare negli adulti.


Clinica Pratica


La perdita dei controlli fisiologici neuroendocrini è uno dei tanti fattori che collaborano all’insorgenza dell’obesità. E non tutti i meccanismi sottesi sono ancora ben chiari. Dai risultati di questo studio si può comunque sottolineare che, forse, raccomandare a un adolescente obeso di mangiare lentamente potrebbe essere utile, ma per un adulto la stessa raccomandazione potrebbe avere minore effetto.


Autore: Patrizia Maria Gatti


Fonte:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23239758
Eur J Endocrinol. 2013 Feb 20;168(3):429-36. doi: 10.1530/EJE-12-0867. Print 2013 Mar.
Anorexigenic postprandial responses of PYY and GLP1 to slow ice cream consumption: preservation in obese adolescents, but not in obese adults.

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