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Le ricerche di Gerona 2005

(16-07-13) Bpco: l’infiammazione predice le riacutizzazioni



Elevati livelli di neutrofili, proteina C-reattiva (Pcr) e fibrinogeno aumentano il rischio di riacutizzazioni nei pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva (Bpco), anche nei casi lievi e in quelli senza storia di esacerbazioni precedenti, almeno secondo le conclusioni di un articolo su Jama. «Nella Bpco le riacutizzazioni respiratorie compromettono la funzione respiratoria, influenzano la qualità della vita e riducono la sopravvivenza» dice Mette Thomsen, pneumologa del Copenhagen University Hospital di Herlev in Danimarca, e coautrice dell’articolo, spiegando che una quota di pazienti con malattia stabile mostrano un basso grado di infiammazione con aumento dei valori di alcuni classici marcatori dell’infiammazione come la proteina C-reattiva (Pcr), il fibrinogeno e i leucociti neutrofili. Partendo da questi presupposti i ricercatori nordeuropei hanno verificato se nella Bpco stabile alti livelli di biomarcatori infiammatori aumentano il rischio di riacutizzazioni. Allo studio prospettico hanno preso parte i 61,650 partecipanti al Copenhagen City Heart Study (2001-2003) e al Copenaghen General Population Study (2003-2008), di cui 6.574 affetti da Bpco documentata alla spirometria. I biomarcatori sono stati misurati in fase stabile, registrando successivamente le riacutizzazioni. E i dati raccolti in quattro anni di follow up dimostrano che il rischio di esacerbazioni triplica negli individui con alti livelli dei tre biomarcatori misurati. E le stime di rischio restano significative anche nei pazienti con Bpco lieve e in quelli senza storia di esacerbazioni ripetute. «Lo studio consente di usare i biomarcatori infiammatori per stratificare il rischio assoluto di riacutizzazioni nella Bpco stabile» conclude la pneumologa. E in un editoriale di commento Sanjay Sethi dell'Università dello stato di New York a Buffalo, dice: «Lo studio aggiunge interesse per l'infiammazione sistemica nella Bpco, sollevando interessanti questioni biologiche». Per esempio: l’infiammazione sistemica della Bpco è da attribuire all’esposizione al fumo? Oppure: lo stato infiammatorio cronico esprime un’attivazione delle difese polmonari o riflette una loro riduzione? «C'è oggi entusiasmo nello sviluppare nuove terapie contro le esacerbazioni attraverso la fenotipizzazione dei pazienti. E i ricercatori danesi hanno dimostrato che i biomarcatori infiammatori possono contribuire a stratificare i pazienti con Bpco stabile a rischio di riacutizzazione» conclude Sethi.

Fonti:
JAMA 2013;309(22):2353-2361
DOCTORNEWS33



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