(25-07-13) Contro il sovrappeso, è bene pesare le parole
Quando l’argomento di discussione in famiglia è l’eccesso di peso, l’effetto sui figli adolescenti è controproducente, mentre risultati migliori in termini di adozione di stili di vita sani si ottengono focalizzando l’attenzione sulla qualità dell’alimentazione. Sono queste le conclusioni di uno studio svolto all’Università del Minnesota e pubblicato su Jama Pediatrics. Dice Jerica Berge , analista comportamentale al Department of Family Medicine e Community Health e prima autrice dell’articolo: «Data l'alta prevalenza di disturbi alimentari tra gli adolescenti, i genitori possono domandarsi se parlare dell’argomento con i propri figli è utile o dannoso». Alcuni studi hanno dimostrato una significativa associazione tra le allusioni al peso dei genitori e una maggior frequenza nei figli di alimentazione compulsiva, un disturbo che li spinge a grandi abbuffate, veloci e voraci, fino alla completa sazietà. Meno noto, invece, è l'effetto sulle abitudini alimentari o sul peso di conversazioni circa l'importanza del mangiare sano. Così i ricercatori statunitensi hanno verificato l’effetto sui comportamenti alimentari adolescenziali di colloqui sul mangiare sano rispetto a quelli su peso e dimensioni in un’analisi trasversale dei dati di due studi di popolazione svolti nel periodo 2009-2010. «Il primo trial era l’Eat, Eating and Activity in Teens, del 2010 cui hanno partecipato 2.793 ragazzi con età media di 14,4 anni. L’altro era il progetto Families and Eating and Activity in Teens (F-Eat) svolto su 3709 genitori di età media 42,3 anni» spiega la ricercatrice. I dati raccolti dimostrano che i colloqui sul peso con entrambi i genitori aumentano il rischio di alimentazione incontrollata, mentre gli adolescenti sono più propensi a controllare il peso dopo aver parlato con le madri di comportamenti alimentari salutari. Meno efficaci, invece, sono i colloqui su quest’ultimo argomento con entrambi i genitori. «I risultati dello studio saranno utili per i medici e gli stessi genitori per capire come comportarsi con i ragazzi obesi o sovrappeso senza aumentare inavvertitamente il rischio di disturbi alimentari» conclude Berge.
Fonti: JAMA Pediatr. 2013;():1-7.
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