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Le ricerche di Gerona 2005

(09-08-13) L’epilessia accelera il declino cognitivo




Rispetto ai non epilettici, i pazienti con amnesia lieve o malattia di Alzheimer e comorbidità epilettica hanno un declino cognitivo anticipato e una comparsa precoce di episodi convulsivi, almeno secondo un articolo uscito su Jama Neurology. Dice Keith Vossel, primo autore dello studio e neurologo al Gladstone Institute of Neurological Disease di San Francisco in California: «La malattia di Alzheimer aumenta il rischio di convulsioni, che si manifestano dal 10 al 22% dei pazienti con tassi più elevati nei casi familiari e a insorgenza precoce». Inoltre, rispetto a quelli senza, i pazienti con Alzheimer ed epilessia hanno una maggiore compromissione cognitiva, una più rapida progressione dei sintomi, e una perdita neuronale all’autopsia più accentuata. «Perciò non solo è importante identificare e trattare questi soggetti in fase iniziale, ma è anche fondamentale capire le loro caratteristiche cliniche» dice il neurologo, spiegando che nei pazienti con Alzheimer e convulsioni i dati sono scarsi, come anche quelli sulla risposta al trattamento con i diversi farmaci antiepilettici. L'obiettivo di questo studio è di colmare alcune di queste lacune conoscitive, analizzando 54 pazienti con epilessia, Alzheimer lieve e decadimento cognitivo amnestico lieve (Amci). In particolare, più della metà dei pazienti con Amci, Alzheimer e comorbidità epilettica aveva solo episodi non convulsivi, che possono essere facilmente non riconosciuti, osserva Vossel. I risultati? Nei pazienti con Amci ed epilessia i sintomi di declino cognitivo partono 6,8 anni prima rispetto a chi ha l’Amci senza episodi epilettici (64,3 anni rispetto a 71,1 anni). Dati simili emergono nei soggetti con Alzheimer ed epilessia, nei quali il declino cognitivo avviene 5,5 anni prima rispetto ai pazienti con Alzheimer non epilettici (64,8 vs 70,3 anni). I focolai epilettogeni sono prevalentemente unilaterali e temporali, e tra i farmaci antiepilettici più comuni, i risultati del trattamento sembrano meglio per lamotrigina e levetiracetam che per fenitoina. «L’identificazione accurata e il trattamento dell’epilessia in tali pazienti possono migliorare il decorso clinico» conclude il ricercatore.

Fonti:
Jama Neurol. Published online July 8, 2013.
doctornews33


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