(31-08-13) L’altra faccia delle vitamine
Paul Offit è il direttore del dipartimento di malattie infettive al Children's Hospital di Philadelphia ed è il coinventore del vaccino contro il rotavirus. Da anni combatte contro le terapie non suffragate da prove di sicura efficacia. Il suo ultimo libro, Do You Believe in Magic? The Sense and Nonsense of Alternative Medicine, è un atto d'accusa contro l'industria delle cosiddette medicine naturali, che peraltro in genere fa capo alle stesse case farmaceutiche osteggiate quando producono farmaci "chimici" e perciò "cattivi". La gente - spiega Offit - pensa che da una parte ci sia Big Pharma e dall'altra piccole aziende famigliari. Ma non è così. Pfizer ad esempio è una protagonista del mercato dei supplementi vitaminici, e avrebbe le potenzialità per compiere studi seri anche su questi prodotti. Ma la legislazione americana non obbliga a farlo e la disinformazione fa il resto. Il 55% degli americani crede che i produttori di farmaci alternativi non possano vantare l'efficacia di un prodotto senza prove scientifiche, e invece è così. Dalla disinformazione all'abuso il passo è dunque breve. E' vero che tutti abbiamo bisogno di vitamine - scive Offit - ma in Usa c'è chi assume fino a 1000 milligrammi di vitamina C al giorno, ossia otto volte la dose raccomandata. Ci sono diversi studi che mostrano che l'assunzione smodata di vitamine A, E, carotene e selenio aumenta il rischio di cancro e di problemi cardiaci. Ma è tutto ignoto al grande pubblico, perché l'industria delle vitamine non ha l'obbligo di dirlo.
Fonte: edott.it
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