Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(08-09-13) Tumore seno, farmaco biologico efficace ma cardiotossico




L'efficacia del farmaco biologico trastuzumab nel contrasto al tumore al seno Her2-positivo si accompagna a maggiori rischi cardiovascolari. Lo prova uno studio dei ricercatori dell'Istituto Mario Negri di Milano e della Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia, secondo cui sono più a rischio le donne anziane e con precedenti patologie cardiache.

Lo studio, pubblicato su Oncologist, ha preso in esame 2000 donne lombarde trattate con trastuzumab tra il 2006 e il 2009 perché affette da tumore della mammella in fase iniziale caratterizzato dal recettore Her2-positivo. Si tratta di donne che fanno parte di quel 15-25% di pazienti che hanno un'amplificazione del gene che determina la produzione del fattore di crescita Her2, cosa che si associa a maggiore aggressività del tumore, con maggior rischio di metastasi, ma anche a una comprovata maggiore sensibilità al trattamento con trastuzumab.
In particolare, i ricercatori hanno constatato che fra quelle 2000 pazienti, le donne che hanno sviluppato almeno un problema cardiaco di gravità tale da richiedere un'ospedalizzazione, «sono risultate pari al 2,6% del totale e fino a circa il 10% in pazienti con età superiore ai 70 anni».
I risultati della ricerca suggeriscono quindi - concludono i ricercatori - che il profilo rischio/beneficio del trastuzumab vada sottoposto a più attenta valutazione, al fine di elaborare strategie atte a ridurre il rischio di eventi cardiotossici in particolari sottogruppi di pazienti, quali donne anziane con più di 70 anni e con fattori di rischio cardiovascolari.
«Nel nostro studio - afferma Carlo La Vecchia (“Mario Negri” e Università di Milano) - abbiamo considerato unicamente eventi cardiaci di gravità tale da richiedere un'ospedalizzazione. Per esempio, abbiamo rilevato un'incidenza di ospedalizzazione per scompenso cardiaco congestizio dell'1,4%», che è circa 3 volte più elevata dell'incidenza di scompenso cardiaco congestizio severo verificata per il trattamento con chemioterapia (0,54%).
La questione relativa al fatto che la cardiotossicità sia imputabile al trastuzumab e non alle differenti caratteristiche delle popolazioni in studio, rimane oggetto di discussione. «Il fatto» conclude Alberto Zambelli, della Fondazione Maugeri «che il rischio cumulativo di cardiotossicità sia in aumento nei primi due anni dall'inizio della terapia con trastuzumab e resti invece stabile nel terzo anno dal termine del trattamento, sembra suggerire che la maggior parte degli eventi osservati siano realmente attribuibili al farmaco».

FONTI:
ONCOLOGIST. 2013;18(7):795-801.
DOCTORNEWS33

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili