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Le ricerche di Gerona 2005

(15-10-13) Consumo oppiacei per dolori non cala negli obesi operati




Nei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica che assumono oppiacei per dolori cronici non oncologici, il consumo aumenta dopo l'intervento. Parola di Marsha Raebel, farmacologa dell’Institute for Health Research alla Kaiser Permanente di Denver in Colorado e coautrice di uno studio su JAMA. «La chirurgia bariatrica cura l'obesità e le sue comorbidità come le malattie cardiovascolari, quelle metaboliche e il dolore cronico» spiega la ricercatrice, ricordando che il calo ponderale si associa spesso al miglioramento delle algie croniche causate dalla gonartrosi e dai dolori di schiena dovuti all’obesità. «Ciò detto, resta da chiarire se l’intervento riduce l'uso degli oppiacei contro il dolore cronico nei soggetti obesi operati» riprende la farmacologa, che assieme ai colleghi ha studiato a questo scopo 11.719 individui di 21 anni e più sottoposti all’intervento contro l’obesità tra il 2005 e il 2009, valutati prima dell’operazione e un anno. «Nell’anno che precede la chirurgia il 56 per cento dei pazienti non usava oppiacei, il 36 per cento ne consumava pochi e l'8 per cento li assumeva in modo cronico» puntualizza Raebel, aggiungendo che tra i consumatori abituali, il 77 per cento ne ha continuato l'uso dopo l'intervento. Ma il dato che stupisce è un altro: negli utilizzatori abituali di analoghi della morfina prima dell’intervento, il consumo è rimasto simile anche dopo, sia negli individui il cui indice di massa corporea si era quasi dimezzato sia in quelli che erano dimagriti ancora di più. «Avevamo ipotizzato che la perdita di peso postchirurgica portasse a una riduzione del dolore e dell'uso di oppiacei, ma in tutti i consumatori, con o senza dolori cronici o depressione, l’assunzione invece di diminuire spesso aumentava» dice la farmacologa, ipotizzando che alcuni pazienti abbiano un dolore che non risponde alla perdita di peso, ma solo agli oppiacei. E in un editoriale Daniel Alford del Boston Medical Center commenta: «Anche alla luce delle attuali competenze specifiche in fatto di terapia antalgica, sapere quando ridurre o sospendere gli oppiacei dovrebbe far parte del bagaglio culturale di ogni medico, specie dopo i risultati di questo studio, che indicano a chiare lettere la necessità di migliorare la gestione del dolore nel periodo postoperatorio».

Fonti: doctornews33
JAMA. 2013;310(13):1369-1376


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