(16-10-13) Con obesità l’anoressia è sottovalutata
Negli adolescenti obesi si verifica spesso un paradosso per cui il rischio di sviluppare disturbi alimentari come l'anoressia viene sottovalutato, poiché il drastico calo di peso è visto con favore, con il risultato che i sintomi vengono misconosciuti e non trattati. Ecco, in sintesi, le conclusioni di uno studio frutto della collaborazione tra il Dipartimento di psichiatria e psicologia e quello di Medicina adolescenziale e pediatrica della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. «L'epidemia di obesità infantile è uno slogan familiare coniato per aumentare la consapevolezza di quanto rischiano i giovani che seguono uno stile di vita sedentario e un'alimentazione scorretta» spiega Leslie Sim, nutrizionista della Mayo e primo autore dello studio. Almeno il 6 per cento dei bambini e adolescenti soffre di disturbi alimentari, e oltre la meta delle ragazze e un terzo dei ragazzi delle scuole superiori adotta almeno un comportamento disadattivo dell'alimentazione allo scopo di ridurre il peso: digiuno, uso di pillole dimagranti o lassativi, alimentazione compulsiva con induzione o meno di vomito dopo il pasto.
«I disturbi alimentari hanno un decorso cronico ed elevati tassi di recidiva, oltre a comorbidità mediche spesso pericolose per la vita» sottolinea la nutrizionista, ricordando che in molti casi i pazienti con anoressia nervosa hanno una storia di obesità. «Dato che la diagnosi precoce è la chiave per un recupero migliore, è indispensabile identificare tempestivamente i disturbi alimentari anche nei giovani obesi, intervenendo prima della progressione della malattia» riprende la ricercatrice. Che assieme ai colleghi ha analizzato due esempi di disturbi alimentari sviluppati in adolescenti obesi che volevano perdere peso, illustrando i modi per identificarli evitando ritardi nel trattamento. «In sintesi, è importante che ogni medico abbia sempre in mente i sintomi dei disturbi alimentari, indipendentemente dal peso del paziente. Comportamenti alimentari disadattivi vanno identificati al più presto, e i pazienti trattati in modo appropriato, con la consapevolezza che i disturbi alimentari e l'obesità sono sovrapposti e non distinti» conclude Sim.
Fonti: PEDIATRICS PUBLISHED ONLINE SEPTEMBER 9, 2013
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