(26-10-13) Tumore al pancreas, così si previene
Nuove terapie migliorano la sopravvivenza, ma per questa neoplasia aggressiva l’arma vincente resta giocare d’anticipo: fare il possibile per evitare di ammalarsi
MILANO - Due opuscoli informativi (SCARICA) e un tour itinerante in nove regioni a partire da gennaio 2014. Inizia così la prima campagna nazionale di sensibilizzazione sul tumore del pancreas, una malattia aggressiva, in costante aumento e difficile da individuare in fase iniziale. Tanto che ancora oggi resta una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole. « Grazie ai progressi della ricerca, abbiamo però a disposizione nuove armi che migliorano la sopravvivenza - dice Stefano Cascinu, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), che ha organizzato la campagna (realizzata con il supporto di Celgene) -. Inoltre sappiamo che, ad oggi, la prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere questo temibile tumore: per questo vogliamo ricordare a tutti cosa si può fare per evitare di ammalarsi».
COSA FARE PER EVITARLO - In Italia le stime parlano di circa 12.200 nuovi casi diagnosticati nel 2013. Ma se sale rispetto al passato il numero di malati (erano 11.500 nel 2012 e 11.000 nel 2011), non accenna purtroppo a migliorare la percentuale di guarigioni. Nemico numero uno è, ancora una volta, il fumo: basti pensare che i casi di cancro al pancreas attribuibili al tabacco sono il 20-30 per cento fra gli uomini e il 10 per cento nelle donne e che i fumatori presentano un tasso di incidenza da doppio a triplo rispetto ai non tabagisti. Altri fattori di rischio noti sono obesità, ridotta attività fisica e l’alto consumo di grassi. «Abbiamo realizzato due opuscoli, che saranno distribuiti nei centri di oncologia di tutto il Paese - spiega Cascinu -. Uno dedicato completamente alla prevenzione, ricco di consigli utili per imparare a seguire uno stile di vita equilibrato, l’altro è pensato invece per le persone che purtroppo hanno già ricevuto la diagnosi di neoplasia: è un ottimo strumento comunicativo, un ulteriore collegamento tra l’oncologo e il paziente».
Fonte: corrieredellasera.it
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