(11-11-13) Ictus: mortalità diminuita, casi in aumento
Sebbene la mortalità per ictus sia diminuita in tutto il mondo negli ultimi due decenni, il numero annuale di nuovi casi e gli anni di vita persi per disabilità (Daly) sono in aumento. Parola di Valery Feigin, epidemiologo del National Institute for Stroke and Applied Neurosciences, dell’Auckland University of Technology in Nuova Zelanda e coordinatore di una revisione sistematica appena pubblicata su The Lancet. «Lo studio svolto nel 2010 dal titolo “Estimates from the Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors (GBD 2010)” classificava l’ictus quell’anno la seconda causa più comune di morte e la terza più comune di disabilità, intesa come DALY, nel mondo» dice il ricercatore. Ma una precedente revisione indicava nei paesi a basso e medio reddito un’incidenza aumentata che, viceversa, nell’arco di quattro decenni era scesa del 42 per cento nei più sviluppati. «Ciononostante, nella maggior parte delle regioni del mondo mancano stime confrontabili su incidenza e prevalenza dell’ictus, mortalità e peso della disabilità misurata in DALY persi» osserva l’epidemiologo. Così gli autori del GBD 2010 hanno svolto una revisione sistematica della letteratura scientifica cercando di fornire stime complete e raffrontabili del carico globale di 291 malattie nei paesi del mondo raggruppati 21 regioni. «In questo studio riportiamo le stime del GBD 2010 per incidenza, mortalità, prevalenza e DALY persi per ictus in tutte le 21 regioni nel 1990, 2005, e 2010» spiega Feigin, puntualizzando che la metanalisi comprende 119 studi, di cui 58 svolti in paesi ad alto reddito e 61 a reddito basso e medio. Dal 1990 al 2010, l'incidenza di ictus è diminuita del 12 per cento nei primi, aumentando di 12 punti percentuali nei secondi. I tassi di mortalità sono scesi in modo significativo sia nelle regioni a elevato reddito sia in quelle a reddito basso e medio. Viceversa, i nuovi casi (16,9 milioni), la mortalità per ictus (33 milioni) e ictus correlata (5,9 milioni) nonché i DALY persi (102 milioni) sono in aumento dal 1990, specie nei paesi a basso e medio reddito. E in un editoriale Maurice Giroud, neurologo dell’Università di Digione, in Francia, commenta: «I risultati di questa revisione saranno utili sia per migliorare la prevenzione dell'ictus e le sue strategie terapeutiche e riabilitative nelle diverse regioni del mondo, sia per stabilire le cause delle disparità osservata tra i paesi con differenti livelli di reddito».
Fonti: doctornews33
LANCET. PUBLISHED ONLINE OCTOBER 24, 2013
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