(16-11-13) Il benessere del paziente è anche effetto delle luci
(16-11-13) Il benessere del paziente è anche effetto delle luci
Poca esposizione alla luce naturale e ritmi giorno-notte alterati da luci che si accendono e spengono a orari che non rispettano i normali ritmi circadiani. Anche questi aspetti non propriamente clinici del ricovero ospedaliero possono contribuire al benessere dei pazienti ricoverati in ospedale, influenzandone il riposo, l’umore, la fatigue e il livello di dolore. Sono questi i risultati preliminari di uno studio condotto su 40 persone – 23 donne e 17 uomini – ricoverate in un ospedale statunitense, appena pubblicato sul Journal of Advanced Nursing. «Durante il ricovero, i pazienti si trovano in un ambiente molto diverso da quello in cui vivono quotidianamente e spesso non si sentono a loro agio e hanno problemi con il sonno» spiega Esther Bernhofer infermiera e ricercatrice alla Cleveland Clinic, che assieme ai suoi colleghi ha valutato le condizioni delle persone coinvolte nello studio al fine di capire se anche le tempistiche e le modalità di accensione e spegnimento delle luci potessero in qualche modo influenzare lo stato di salute. Nel corso di 72 ore, sono stati tenuti sotto continuo controllo i livelli di esposizione alla luce e i ritmi sonno-veglia; l’umore è stato valutato giornalmente con specifici questionari e i dati relativi al dolore sono stati recuperati dalle certelle cliniche. «Dallo studio emerge innanzitutto che i pazienti ricoverati sono esposti a bassi livelli di luce rispetto a quando possono anche uscire e godere della luce del sole» spiega Bernhofer che aggiunge: «Il sonno è frammentato e viene a mancare quella sincronizzazione tra i ritmi sonno-veglia e la luce che è tipica della routine quotidiana». E non finisce qui. Anche i livelli di fatigue e i problemi di umore sono inversamente correlati con l’esposizione alla luce: «Con l’aumento della fatigue anche il dolore aumenta» precisa l’autrice. Gli autori ci tengono a precisare che si tratta di risultati preliminari e che sono necessarie altre ricerche per poter determinare le eventuali implicazioni cliniche di una migliore gestione dell’illuminazione in ospedale. «Certo è che se questi dati venissero confermati, avremmo a disposizione uno strumento efficace e decisamente poco costoso per migliorare gli esiti delle cure e il benessere dei pazienti» conclude Bernhofer.
Fonti:
J Adv Nurs. 2013 Oct 27.
doctornews33
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