(20-11-13) L’America vuole bandire i grassi trans
Dopo anni di polemiche la Food and Drug Administration
è decisa a promuove una proposta di legge
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Ci sono voluti 30 anni di dibattiti, dubbi e polemiche, ma alla fine la FDA americana ha finalmente presentato la sua proposta di legge per bandire definitivamente tutti i grassi trans usati nella preparazione di cibi industriali, presenti ancora in molti preparati come pizze surgelate, pop corn da microonde, torte o patatine preconfezionate, ecc. Questa legge, secondo le stime, potrebbe evitare circa 20mila infarti l’anno e 7mila morti per problemi di cuore.
IL RITORNO DELLA FDA - «E’ la schiacciata definitiva»: così la definisce Barry Popkin, epidemiologo nutrizionista all’Università del North Carolina Chapell Hill. Del resto il fatto che la proposta di una legge salutista si stia facendo strada è una significativa vittoria politica contro l’industria dello junk food (cibo spazzatura), in un’epoca durante la quale molti provvedimenti normativi si sono arenati ultimamente, scontrandosi anche con una stagione elettorale calda. Ora la FDA torna all’attacco, come ha commentato Marion Nestle, professore del dipartimento di nutrizione, studi di cibo e salute pubblica all’Università di New York, e si muove qualcosa. Anche l’iniziativa recente a proposito della questione degli antidolorifici del resto va nella stessa direzione, confermando un atteggiamento battagliero da parte della FDA. La Food and Drug Administration ha annunciato infatti recentemente la modifica dell’etichettatura per tutti gli analgesici oppiacei a rilascio prolungato destinati al trattamento del dolore, confermando la volontà di arginare la crescente dipendenza da farmaci antidolorifici
GRASSI IDROGENATI - Il cuore della legge promossa dalla Food and Drug Administration prevede che i grassi idrogenati, all’origine dei grassi trans, non siano più riconosciuti come sicuri dalla legge, contrastando così definitivamente quella letteratura scientifica che vuole dimostrare il contrario. I trans-artificiali sono “scorie” che scaturiscono dal processo di idrogenazione industriale degli oli, che viene a sua volta messo in atto al fine di ricavare alimenti a lunghissima scadenza conservandone il gusto. Si tratta di molecole lipidiche nocive naturalmente presenti in alcuni cibi (soprattutto latte, derivati ed alcune carni), ma in concentrazioni assolutamente ridotte rispetto a quelle dei prodotti industriali. Diffusasi negli anni Ottanta, questa tipologia di grassi, dalla struttura artificiale, abbasserebbe tra l’altro il colesterolo buono per innalzare invece quello cattivo Sono molto più economici rispetto a quelli saturi e qui sta la ragione del loro utilizzo. Va ricordato comunque che i grassi saturi (chiamati anche con l’acronimo SFA, dall’inglese Saturated Fatty Acids), diversamente da quelli insaturi e polinsaturi, sono anch’essi ormai riconosciuti come un potente fattore di rischio per la salute cardiovascolare.
UN TREND GIA’ INIZIATO - Già nel 2003 la FDA aveva reso obbligatoria la loro esplicita citazione nelle etichette, inducendo molte amministrazioni, come New York, la California, Cleveland e Philadelphia, a scoraggiarne l’utilizzo da parte di ristoranti e mense scolastiche e lo stesso Mc Donald’s li ha eliminati ben sette anni fa, mentre altri brand li hanno ridotti al minimo. Tanto che il consumo di questi oli si è molto ridotto negli ultimi anni, passando da circa 4,6 grammi a un grammo di consumo medio quotidiano da parte degli americani. E un report del Center for Deasease Control and Prevention ha riscontrato una diminuzione del 58 per cento della concentrazione di grassi transgenici artificiali nel sangue della popolazione americana dal 2000 al 2009. Ma c’è anche chi si chiede, come Usatoday , se sia poi così auspicabile un’intrusione così profonda in scelte (pur sbagliate) così personali, come cosa mangiare e cosa bere.
Fonte: www.corriere.it
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