(30-11-13) Eventi negativi aumentano rischio obesità nell’adolescenza
I bambini costretti nella vita ad affrontare eventi negativi gravi o numerosi sono quelli che più rischiano il sovrappeso nell’adolescenza. In altre parole: nelle campagne di prevenzione dell’obesità infantile al centro del mirino ci sono da sempre le cattive abitudini alimentari e lo stile di vita sedentario, ma quanto pesa, invece, lo stress emozionale? Prova a rispondere Julie Lumeng, professore associato di pediatria all’Università del Michigan e primo autore di uno studio su Pediatrics. «L’adattamento allo stress cronico ha importanti implicazioni di salute e malattia negli adulti ma anche nei bambini, e l’associazione tra fattori di stress psicosociale e obesità infantile è stata documentata» dice la pediatra. Molti fattori psicologici, per esempio il divorzio dei genitori o un lutto in famiglia, possono spingere i bambini a mangiare per sentirsi meglio. Tuttavia, la definizione dei fattori di stress non è sempre la stessa, e la maggior parte delle ricerche combinano indici di rischio che includono la salute fisica e mentale dei genitori, l'esposizione al bullismo, lo stress socio-economico e una struttura familiare non ottimale. Un altro approccio consiste nel chiedere ai genitori di segnalare gli eventi rilevanti nella vita del bambino, valutandone l’impatto sul guadagno ponderale. Lumeng e colleghi si sono dati tre obiettivi: verificare il legame tra eventi della vita a 4, 9 e 11 anni di età e sovrappeso a 15 anni tra bambini di diverso status socio-economico; valutare gli effetti dell'intensità, della valenza e del tipo di evento sul sovrappeso; individuare variabili biologiche o ambientali in grado di modificare in peggio eventi della vita rilevanti per il sovrappeso. «Abbiamo utilizzato i dati di uno studio osservazionale su 1.364 famiglie iniziato nel 1991 alla nascita di un figlio» spiega la pediatra. Le madri coinvolte hanno compilato una versione adattata del Life Experiences Survey, un questionario sul livello di soddisfazione della vita, all’età di 4, 9 e 11 anni del figlio. E i ricercatori hanno poi testato il legame tra eventi della vita nell’infanzia e sovrappeso nell’adolescenza, incrociando i dati con sesso ed etnia dei bambini, livello di istruzione e l'obesità materna, la sua attenzione per il figlio e la capacità di quest’ultimo di controllare la gratificazione per il cibo. «Tra gli 848 piccoli partecipanti, l’elevata quantità di eventi negativi della vita aumentava il rischo di sovrappeso nell’adolescenza. E le probabilità di guadagnare peso aumentavano ancora a seconda della valenza negativa di ogni evento, specie se legato alla salute fisica o mentale dei familiari. «Servono interventi di prevenzione dell’obesità infantile mirati ai bambini che nella prima infanzia vivono avversità della vita particolarmente gravi o numerose» conclude Lumeng.
Fonti: Pediatrics 2013. Published online November 11.
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