(23-12-13) Disturbi depressivi pesano sulla società
La depressione pesa sulla società: non solo è tra le principali cause di disabilità, ma aumenta in modo significativo le probabilità di suicidio o cardiopatia ischemica. Lo afferma Harvey Whiteford, professore di psichiatria all’Università del Queensland in Australia e coordinatore di uno studio pubblicato su PLoS Medicine. «La depressione è un disturbo mentale comune che può comparire anche a tre anni di età e in tutte le zone del mondo. Gli studi Global Burden of Disease (Gbd) svolti nel 1990 e nel 2000 avevano contribuito a spostare l'attenzione internazionale sui disturbi depressivi, elencandoli tra le principali malattie che pesano sulla società» sottolinea Whiteford. Tali studi rappresentano un importante metro di misurazione della salute che genera stime sul carico sociale di fattori come il fumo, gli incidenti o le malattie, capaci di orientare politiche e programmi sanitari e sociali. «Il Gbd del 1990 classificava la depressione come quarta causa di disabilità a livello mondiale, pari al 3,7% di tutti i Daly, cioè gli anni di vita persi per disabilità. Nel Gbd del 2000, invece, la depressione era la terza causa di oneri sociali, pari al 4,3% di tutti i Daly» continua lo psichiatra. Ma nel Gbd 2010, coordinato dall’Institute for Health Metrics and Evaluation di Seattle, in collaborazione con l’Harvard University, l’Imperial College, la Johns Hopkins University, l’Organizzazione mondiale della sanità e le Università del Queensland e di Tokyo, le cose sono cambiate. Il numero delle condizioni prese in considerazione è salito a 291, e quello dei fattori di rischio a 67. E i Daly sono stati ricalcolati tenendo conto della tendenza osservata a partire dal 1990, con proiezioni al 2030. Il tutto diviso in 21 regioni che comprendono l’intero globo. E su PLoS Medicine i ricercatori australiani hanno messo a fuoco la depressione, scoprendo che i disturbi depressivi maggiori (Mdd) rappresentano il 2,5% dei Daly globali, con variazioi tra le diverse regioni mondiali dal 1,9 al 3,2%, con incidenza maggiore tra le donne e tra gli adulti in età lavorativa. Ma non è tutto: questi disturbi sono anche responsabili di 16 milioni di DALY per suicidio e di quasi 4 milioni di DALY per malattie cardiache ischemiche. Ciò ne aumenta il carico sociale fino al 3,8% dei DALY globali. «Questi dati sottolineano l' importanza di includere i disturbi depressivi tra le priorità di salute pubblica, attuando interventi efficaci per ridurne il peso sociale» conclude Whiteford.
Fonti:
PLoS Med 10(11): e1001547.
doctornews33
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