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Le ricerche di Gerona 2005

(09-01-14) Con 'pancetta' rischi diabete e cuore, infiammazione e' il nemico



• ADNKronos Salute
• 28 Nov 2013
Roma, 28 nov (Adnkronos Salute) - Un girovita troppo abbondante mette a serio rischio la salute. Con oltre 94-95 cm nell'uomo e 80-82 cm nella donna si scatena un'infiammazione cronica di basso grado che, pur se invisibile a occhio nudo, attiva una serie di processi che aprono la strada al diabete e alle malattie cardiovascolari. L'infiammazione, infatti, processo biologico nato per proteggerci - grazie a una 'risposta forte' ad attacchi esterni come le infezioni e i traumi - può trasformarsi in un pericoloso nemico.
E' il tema al centro di due appuntamenti, ieri a Roma (Cnr) e oggi Milano (San Raffaele Scientific Institute), su 'Inflammation, diabetes and atherosclerosis', coordinati da Enzo Bonora, docente di endocrinologia dell'università di Verona, e organizzate dalla Fondazione Sigma Tau con il patrocinio della Società italiana di diabetologia (Sid). Al centro degli incontri due 'Lectures' tenute da Stefan Kiechl del Dipartimento di Neurologia dell'università di Innsbruck, Austria, ricercatore che ha individuato l'infiammazione cronica come l'anello di congiunzione tra il diabete e le malattie cardiovascolari, e ha descritto il ruolo chiave nello sviluppo del diabete di tipo 2 svolto da RANKL, una proteina pro-infiammatoria in grado di attivare il fattore di trascrizione NF-kB, uno dei principali attori dell'infiammazione.
Diabete, malattie cardiovascolari e tumori - spiegano gli esperti - hanno, quindi, un denominatore comune: l'infiammazione cronica che da tempo è sul banco degli imputati. Oggi, però, un filone di ricerca che vede impegnati scienziati europei e americani comincia a far luce sui meccanismi molecolari e apre la strada ad una possibile terapia mirata. Ovviamente - ricordano gli esperti - stile di vita salutare, attività fisica, sana alimentazione restano lo scudo più efficace contro questo 'fuoco' che da amico si trasforma in nemico.
"Questo tipo di infiammazione cronica di basso grado e persistente - spiega Bonora - è un fenomeno occulto e per questo ancora più dannoso. Si instaura lentamente e continua per decadi, anche per tutta la vita. Scatenata dall'iperglicemia, ma anche da un eccesso di grassi circolanti nel sangue, l'infiammazione cronica danneggia tessuti, organi e apparati, sia nella loro struttura anatomica, che nelle funzioni fisiologiche; ha insomma effetti sistemici su tutto l'organismo".
Infiammazione cronica, RANKL, NF-kB, diabete di tipo 2 e patologie cardiovascolari sono le parole chiave dei due giorni di approfondimento organizzati a Roma e Milano, a cui partecipano i maggiori scienziati italiani nel campo del diabete e delle malattie cardiovascolari - Emanuele Bosi, Stefano Del Prato, Massimo Federici, Andrea Giaccari, Renato Lauro, Andrea Lenzi, Livio Luzi, Lucilla Monti, Gianluca Perseghin, Lorenzo Piemonti, Paolo Pozzilli, Giuseppe Pugliese - impegnati ad approfondire comprensione della base infiammatoria del diabete e dell'aterosclerosi. La sfida da affrontare nei prossimi anni è quella di ideare possibili interventi antinfiammatori specifici. Allo studio ci sono farmaci promettenti, ma le nuove terapie anti-infiammatorie dovrebbero anche agire sui principali fattori di stress che scatenano l'attivazione immunitaria e l'infiammazione (inattività fisica, sovrappeso e dieta).
Cresce inoltre l'attenzione, da parte degli scienziati, per le potenzialità legate alla modificazione del microbioma intestinale, la flora batterica unica per ogni individuo. Stefan Kiechl, con la sua équipe, punta a costruire un progetto 'microbioma' sul modello del progetto genoma. E sono diverse le ricerche che prevedono il trapianto di batteri intestinali. Anche all'università Cattolica di Roma, ha annunciato Andrea Giaccheri, docente di endocrinologia nell'ateneo romano, partirà presto una sperimentazione per il trapianto di microbioma in 30 pazienti per verificare gli effetti sulla sindrome metabolica.

Fonte: Quotivadis

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