(16-01-14) Latte crudo: Slow Food dimentica i rischi legati al consumo, ma gli esperti del settore obiettano
Pubblicato da il 8 marzo 2012
Slow Food continua a promuovere il consumo di latte crudo trascurando i rischi legati all’assunzione del prodotto non pastorizzato. Secondo alcuni addetti ai lavori si tratta di una dimenticanza grave, perché gli studiosi di sicurezza alimentare e di microbiologia sconsigliano vivamente questo tipo di abitudine per i rischi correlati.
Ilfattoalimentare.it si è già occupato della questione ‘latte crudo‘, mettendo in evidenza le precauzioni necessarie da prendere per evitare i rischi legati al consumo di questo prodotto.
Il prof. Eugenio Parente, dall’ISA-CNR di Avellino, ha introdotto il dibattito con un lucido appello: “credo fortemente nei valori di Slow Food [...] ma i due articoli che ho letto esagerano sui vantaggi derivanti dal consumo del latte crudo e gli svantaggi della pastorizzazione, fornendo ai lettori un’informazione distorta. Se le posizioni sul consumo del latte crudo sono davvero controverse sarebbe stato almeno opportuno indicare riferimenti a siti che riportano posizioni (anche radicalmente) diverse.”
In assenza di opportuni riscontri da parte di Slow Food, il professore ha iniziato a condividere il proprio appello con altri docenti e ricercatori di varie università italiane, che hanno a loro volta offerto contributi. Al punto da mettere in serio dubbio una serie di assunti: è possibile controllare i batteri patogeni nel latte crudo? Le proprietà nutrizionali del latte crudo sono alterate in misura significativa dal trattamento termico?
Vale la pena di evidenziare i rischi documentati da prestigiose riviste scientifiche internazionali:
- il consumo di latte crudo si associa al rischio di contrarre listeriosi, con esito letale in oltre il 30% dei casi sulla popolazione infantile e anziana. Programmi di analisi sistematiche possono risultare efficaci nel ridurre il rischio, ma hanno costi assai elevati [1],
secondo il Food Poison Journal, il rischio-listeria nel latte crudo è sostanziale[2]. Risulta perciò non vero quanto dedotto in uno degli articoli di Slow Food, secondo cui “negli ultimi 12 anni, sempre negli Stati Uniti, non c’è stato nessun caso. Gli alimenti contenenti più comunemente ceppi infettivi di Listeria sono soprattutto i cibi pronti, soprattutto a base di carne.”,
- è recente la notizia di un ‘outbreak’, cioè un’epidemia, di Escherichia coli collegata al consumo di latte crudo [3],
Si ricorda infine che il Ministero della salute, con un’ ordinanza del 10 dicembre 2008, ha introdotto apposite misure atte a “garantire la sicurezza dei cittadini in merito all’erogazione di latte crudo nei distributori automatici”. L’ordinanza prevede l’obbligo di riportare – sulle macchinette erogatrici e sulle bottiglie – l’indicazione che il latte deve essere consumato previa bollitura, e la data di scadenza (da riportare “in maniera ben visibile e a caratteri in rosso”) non successiva al 3° giorno dalla vendita. Il responsabile della macchina erogatrice deve escludere la disponibilità di contenitori destinati al consumo ‘in loco’ del prodotto, ed è vietata la somministrazione di latte crudo nell’ambito della ristorazione collettiva.
Il 4 gennaio 2012 il Ministero è tornato sull’argomento, ricordando “che il consumo di latte crudo non sottoposto a trattamento termico provoca seri rischi per la salute: basti pensare alla brucellosi o alla tubercolosi e, da ultimo, alle sindromi emolitico-uremiche nei bambini.”
In conclusione, è doveroso esprimere apprezzamento verso molte attività di Slow Food, volte a riscoprire e valorizzare le risorse e le tradizioni locali. Ma sono da evitare certe leggerezze, che possono anche mettere a rischio la salute dei consumatori.
Fonte: Dario Dongo-ilfattoalimentare.it
Gli articoli controversi:
http://www.slowfood.it/rawmilk/ita/17/benefici
http://www.slowfood.it/rawmilk/ita/18/i-pochi-rischi-del-latte-crudo
Informazione scientifica sui rischi associati al consumo di latte crudo:
[1] http://www.ingentaconnect.com/content/iafp/jfp/2011/00000074/00000008/art00007
[2] http://www.foodpoisonjournal.com/search-results.html?q=raw%20milk%20listeria
http://www.foodpoisonjournal.com/food-policy-regulation/cdc-raw-milk-outbreak-rate-150-times-higher-than-pasteurized-milk/
[3]http://www.foodpoisonjournal.com/foodborne-illness-outbreaks/california-public-health-letter-explains-link-between-raw-milk-e-coli-outbreak/
Per ulteriori notizie:
http://www.pennlive.com/newsflash/index.ssf/story/recent-outbreak-from-raw-milk-is-pas-third-most-severe/4d19bb8d7d014f48af248b275c003bc1
http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm5740a1.htm
http://wwwnc.cdc.gov/eid/article/18/3/11-1370_article.htm
http://regionalnews.safefoodinternational.org/page/Europe%3A+Food%2FWater+Borne+Illness+Outbreaks
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