(19-01-14) Bevande zuccherate e aumento di peso: i conflitti d’interesse dei ricercatori influenzano i risultati degli studi
Pubblicato da Redazione Il Fatto Alimentare il 13 gennaio 2014
Le conclusioni delle ricerche sulla connessione tra consumo di bevande zuccherate e aumento di peso sembrano essere influenzate da legami di tipo finanziario degli autori con le aziende produttrici. Se questi conflitti d’interesse esistono, allora ci sono probabilità cinque volte maggiori che i ricercatori concludano che tale connessione non è dimostrata o che sono necessari ulteriori studi.
Esaminando diciotto conclusioni di ricerche scientifiche pubblicate dal 2006 a oggi, alcuni studiosi del Dipartimento di medicina preventiva e salute pubblica dell’Università spagnola di Navarra hanno rilevato che sei di esse vedono tra gli autori persone con legami finanziari con qualche industria alimentare. Ebbene, nell’83,3% di questi casi, la conclusione è stata che non ci sono sufficienti prove scientifiche che dimostrino un legame tra consumo di bevande zuccherate e aumento di peso od obesità.
Al contrario, negli studi condotti da ricercatori senza conflitti d’interesse con le industrie produttrici, la stessa percentuale dell’83,3% conclude in modo opposto e cioè che il consumo di queste bibite costituisce un fattore di potenziale rischio per l’aumento di peso. La ricerca dell’Università di Navarra è pubblicata dalla rivista Plos Medicine.
Fonte: Beniamino Bonardi-ilfattoalimentare.it
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