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Le ricerche di Gerona 2005

(25-01-14) Quando gli alimenti favoriscono il colon irritabile



Per chi soffre della classica "colite" - con questo termine viene definito volgarmente il colon irritabile - occorrerebbe fare attenzione anche ai carboidrati. In particolare a quelli a catena corta, che entrano in diretto contatto con il microbiota intestinale e quindi vengono "sottoposti" a trattamenti specifici da parte dei batteri eubiotici. Il risultato può essere un eccesso di fermentazione, che provoca la formazione di gas, la successiva tensione dell'intestino che quindi provoca dolori addominali. Sarebbe questo il meccanismo fisiopatologico alla base del colon irritabile, almeno stando a quanto riporta una ricerca condotta all'Università Monash di Melbourne, apparsa su Gastroenterology. L'indagine ha preso in esame trenta pazienti con colon irritabile confrontando gli effetti di una dieta a basso contenuto di alimenti ricchi in carboidrati a catena corta, in confronto a quanto avveniva in una popolazione di controllo del tutto normale. In seguito alla dieta la situazione clinica dei pazienti è migliorata, con una diminuzione dei disturbi legati al colon già dopo pochi giorni di trattamento. Il problema è che per arrivare ad un'alimentazione povera di carboidrati occorre eliminare dall'alimentazione quotidiana numerosi alimenti, a partire dai derivati del frumento per arrivare fino ai formaggi freschi e a vegetali come quelli della famiglia delle crocifere e a frutta di uso diffuso, come mele e pere. Per questo, secondo Silvio Danese, responsabile del centro di ricerca e cura delle malattia infiammatorie croniche intestinali presso l'Istituto Humanitas di Rozzano, occorre attenzione prima di prescrivere una dieta di questo tipo da sostenere per tempi prolungati. "E' necessario valutare gli effetti a lungo termine delle restrizioni suggerite sui sintomi del colon irritabile" - ricorda l'esperto, sottolineando come sia necessaria "una valutazione multidisciplinare per non creare problemi nutrizionali nel tempo".

Fonte: edott.it

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