(08-02-14) Antidepressivi in gravidanza minacciano polmoni neonato
Secondo uno studio su Bmj, nei nati da madri che in tarda gravidanza assumevano antidepressivi Ssri, cioè inibitori della ricaptazione della serotonina, aumenta il rischio di ipertensione polmonare persistente. «Il rischio è basso, ma le donne incinte che vorrebbero assumere Ssri o che li stanno usando vanno informate di questa possibile evenienza, che in genere può essere curata con successo» spiega Sophie Grigoriadis, direttore del Women’s mood and anxiety clinic al Sunnybrook Health Sciences Centre di Toronto, Canada, sottolineando che il trattamento della depressione in gravidanza deve considerare tutti i rischi per madre e nascituro. «Un potenziale effetto negativo è l'ipertensione polmonare persistente del neonato (Pphn), un’elevata pressione sanguigna che si verifica nei polmoni dopo la nascita e che porta a difficoltà respiratorie» prosegue la ricercatrice. «La condizione è rara ma può essere grave, specie se associata ad altre malattie» puntualizza Grigoriadis, che assieme ai colleghi ha cercato di mettere ordine con una metanalisi tra i risultati delle indagini svolte sul possibile legame tra antidepressivi in gravidanza e Pphn. «A tale scopo abbiamo esaminato i risultati di sette studi sull’argomento, scoprendo che l’analisi era possibile solo per gli Ssri, a causa della mancanza di dati sulle altre classi di farmaci contro la depressione» aggiunge la ricercatrice, che nella revisione sistematica ha tenuto conto della qualità e delle differenze nel disegno dello studio, nonché dei diversi fattori di rischio noti per Pphn. I risultati suggeriscono un piccolo ma significativo aumento del rischio di Pphn nei neonati esposti a Ssri in gravidanza avanzata, ma non nelle prime fasi della gestazione. L’incremento di rischio è minimo, e si stima di dover trattare con Ssri 286-351 gravide per vedere un caso in più di Pphn. «Saranno necessari ulteriori studi per verificare se altre classi di antidepressivi hanno analoghe associazioni, e valutare il ruolo di possibili fattori di rischio quali il cesareo, l'obesità e il parto pretermine» concludono gli autori.
Fonti: doctornews33
BMJ 2014; 348
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