(17-02-14) Bere forte consuma la mente
Uomini e donne di mezz’età che bevono più di 36 grammi di alcol al giorno possono andare incontro a disturbi che coinvolgono la perdita della memoria addirittura con sei anni di anticipo rispetto ai coetanei che non bevono o bevono poco, secondo le conclusioni di uno studio su Neurology. Nessuna differenza nelle funzioni mnemoniche e in quelle esecutive, cioè le capacità di attenzione e di ragionamento nel raggiungimento di un obiettivo, emerge invece tra i non bevitori, gli ex bevitori e chi beve poco o in modo moderato. «Una quantità moderata di alcol equivale a non più di 2-3 Unità Alcoliche (UA) giornaliere, cioè 24-36 grammi per l’uomo» esordisce Séverine Sabia, ricercatrice all’University College London, Regno Unito, spiegando che una UA corrisponde a circa 12 grammi di alcol ed è contenuta in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino a media gradazione o in una lattina di birra (330 ml) a media gradazione o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico. In pratica, un lattina di birra a 4 gradi contiene poco più di 6 grammi d'alcol mentre una ad 8 gradi ne racchiude oltre 12 grammi. «Gran parte degli studi condotti sulle interazioni tra alcol e memoria si basano su popolazioni anziane» dice la ricercatrice, che assieme ai colleghi ha invece preso in esame la mezza età, scoprendo che bere forte porta a un rapido declino in tutte le aree cognitive anche tra i meno anziani. Lo studio ha coinvolto 5.054 maschi e 2.099 donne le cui abitudini alcoliche sono state valutate tre volte in 10 anni. E i dati raccolti indicano che non ci sono differenze nella capacità mnemonica e nel declino della funzione esecutiva tra gli uomini che non bevono e i bevitori leggeri o moderati, cioè sotto i 20 grammi di alcol al giorno. Le cose cambiano, invece, e molto, per i forti bevitori, le cui funzioni cognitive calano da uno a sei anni più rapidamente rispetto agli altri gruppi. «In accordo con quelli di studi precedenti, i nostri dati indicano che il consumo moderato di alcol non è danneggia la memoria delle persone, né la loro funzione esecutiva» conclude Sabia.
Fonti:
Neurology Published online before print January 15, 2014
doctornews33
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